VIOLENZA SULLE DONNE - AGGREDISCONO MOGLIE E MADRE, ARRESTATI

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Anni di maltrattamenti da parte del marito, poi, finalmente, la donna aveva deciso di denunciare e lui era stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento. Ma non è bastato. L’uomo, un tunisino di 46 anni, è tornato a casa e ha minacciato e aggredito la donna, fin quando qualcuno ha chiesto l’intervento della polizia segnalando una lite in famiglia. Agli agenti la donna ha riferito di essere stata minacciata di morte, insultata, aggredita con un ventilatore, ed infine spinta sul balcone. L’ira dell’uomo si era placata solo quando il figlio minore, che ha assistito alla scena, ha pregato il padre di smettere. Gli altri figli erano stati affidati dalla madre ad una vicina di casa perchè quando la donna aveva visto il marito rientrare, in stato di agitazione, aveva avuto paura per loro. Dopo la violenza, l’uomo si è allontanato ma è stato rintracciato ed alla vista dei poliziotti ha opposto resistenza e li ha spintonati, ma è stato bloccato e tratto in arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie e dei tre figli minori. Ora, su disposizione del Pubblico Ministero, si trova nel carcere di Ragusa. A Marsala, invece, i Carabinieri hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia, minacce e resistenza a Pubblico Ufficiale e hanno allontanato dalla casa familiare, su disposizione del GIP del tribunale di Marsala, un 19enne del posto, accusato di maltrattamenti in famiglia contro la madre. E’ stata la vittima, esasperata dagli atteggiamenti violenti del figlio, a chiamare i Carabinieri e a chiedere aiuto perchè il giovane l’aveva picchiato e aveva rotto numerosi oggetti presenti in casa. Alla vista dei militari, il giovane in evidente stato di alterazione psicofisica, ha sferrato un calcio allo sterno di uno dei due Carabinieri, che ha riportato lievi ferite. Arrestato e rinchiuso nel carcere di Ragusa, infine, dove espierà la pena di 4 anni e 4 mesi, uno sciclitano di 49 anni arrestato dai carabinieri in esecuzione di un ordine di carcerazione della Corte D’Appello di Catania e pregiudicato per maltrattamenti in famiglia e utilizzo improprio di denaro contante e carte di pagamento.

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