Dopo la sentenza Di Giorgi è stato scarcerato. Nei suoi confronti il gup ha disposto però l’obbligo di firma per la ipotesi di detenzione della pistola. Non sarebbe stato uno dei covi di Matteo Messina Denaro il garage di Giuseppe Di Giorgi, arrestato a luglio scorso dalla polizia e dal Ros perché sospettato di aver aiutato il capomafia durante la latitanza. Il gup ha assolto Di Giorgi dai reati di favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena e da quello di contraffazione di arma e l’ha condannato a 2 anni e 8 mesi solo per la detenzione illegale della pistola ritrovata nel suo appartamento. La vicenda nacque a seguito del ritrovamento venne trovata una chiave che apriva il box di Di Giorgi in cui c’erano anche un letto e un cucinotto. Da qui l’ipotesi che il garage avesse potuto ospitare il latitante. Ma all’interno non furono trovate nè le sue impronte nè indizi della sua presenza. In casa di Di Giorgi però venne scoperta una pistola che, mistero nel mistero, aveva la stessa matricola di quella di un carabiniere. Nulla di strano per i legali dell’indagato: l’arma era una vecchia pistola della seconda guerra mondiale e il fatto che avesse la stessa matricola di quella del militare sarebbe spiegabile proprio con l’antica data di fabbricazione. Da qui l’assoluzione dal reato di contraffazione e la condanna per la detenzione illegale della calibro 38 special comunque clandestina. Per il box invece i legali dell’imputato hanno sostenuto che avesse una serratura molto comune che era possibile aprire con più tipi di chiavi. E che la chiave trovata a Rosalia Messina Denaro non era la copia perfetta dell’originale.
MESSINA DENARO - ASSOLTO PRESUNTO FIANCHEGGIATORE
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