MESSINA DENARO - COLPO ALLA RETE DEL BOSS, TRE ARRESTI

di Veronica Puglisi
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Un nuovo duro colpo è stato messo a segno dai carabinieri del Ros con il supporto dei comandi provinciali dei carabinieri di Trapani Milano e Monza Brianza alla rete dei fiancheggiatori di Messina Denaro. Sono stati arrestati per associazione mafiosa l’architetto Massimo Gentile e il tecnico radiologo dell’ospedale di Mazara del Vallo Cosimo Leone e per concorso esterno in associazione mafiosa Leonardo Gulotta. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dai pm Gianluca De Leo e Piero Padova. Gli investigatori del Ros sono risaliti a Gentile, ritenuto un insospettabile, da un appunto su una macchina. Originario di Campobello di Mazara, l’architetto vive a Limbiate, in provincia di Monza, e ricopre un incarico amministrativo al Comune. L’indagato è parente di Salvatore Gentile, killer ergastolano, marito dell’amante storica di Messina Denaro Laura Bonafede. Secondo quanto è emerso dalle indagini Gentile , tra il 2007 e il 2017, avrebbe ceduto più¹ volte la sua identità  al capomafia ricercato, consentendogli così di acquistare un’autovettura e una moto, di sottoscrivere le relative polizze assicurative, di compiere operazioni bancarie, di eludere i controlli delle forze dell’ordine assicurandogli in questo modo “la possibilità di muoversi in stato di latitanza sul territorio e di contribuire a dirigere il sodalizio”. L’accusa per Cosimo Leone, cognato di Massimo Gentile, tecnico radiologo, è di aver garantito al boss latitante, a novembre del 2020 in pieno periodo covid, di effettuare in sicurezza una Tac urgente al torace e all’addome, di avergli consegnato un cellulare riservato durante il ricovero all’ospedale di Mazara del Vallo, nei giorni in cui il capomafia venne operato di tumore al colon e di avergli fatto recapitare dopo le dimissioni il cd della tac da mostrare agli specialisti che lo avevano in cura. Esami effettuati in tempi record, ricovero e operazione a soli otto giorni dalla diagnosi di cancro al colon. Leone sarebbe stato, per Messina Denaro anche un importantissimo punto di riferimento all’interno dell’ospedale. Gulotta, una persona fidatissima del boss, è ¨ accusato di aver messo a disposizione di Messina Denaro, tra il 2007 e il 2017, la propria utenza telefonica per poter ricevere comunicazioni dal rivenditore dell’autovettura acquistata sotto falso nome e dalle agenzie assicurative dove erano state stipulate le polizze per la macchina e la moto comprate con l’identità di Gentile. Dalla cattura del boss, avvenuta il 16 gennaio del 2023, sono finite in manette 14 persone accusate di aver aiutato il capomafia ricercato. Quattro sono già  state condannate.

Dalla cattura del boss, avvenuta il 16 gennaio del 2023, sono finite in manette 14 persone accusate di aver aiutato il capomafia ricercato. Quattro sono già state condannate. (ANSA).

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