MESSINA DENARO - GENTILE NON RISPONDE AL GIP

di Viviana Sammito
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Ha deciso di non rispondere al giudice per le indagini preliminari Massimo Gentile, l’architetto di campobello di mazzara, accusato di avere prestato l’identità a Matteo Messina Denaro. Si è avvalso della facoltà  di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia, che si è svolto stamattina in videoconferenza, dal carcere di Monza dove vive dal 2019 e gestisce appalti e opere finanziate col Pnrr per il Comune di Limbiate.” Il suo legale di fiducia, l’avvocato Antonio Ingroia, ex Procuratore aggiunto di Palermo e coordinatore per anni delle indagini antimafia di Palermo, è all’estero ed è stato sostituito dal co difensore, l’avvocato Michele Melchiorre”. Lo difenderò – ha chiarito Ingroia – solo se il mio intervento potrà aiutare ad accertare la verità sulle coperture degli anni di latitanza di cui ha goduto lo stragista Matteo Messina Denaro e valuterò nei prossimi giorni se confermare con convinzione o rinunciare alla nomina sulla base delle spiegazioni che potrà dare Gentile e delle verifiche conseguenti che svolgerò con l’ausilio dei miei collaboratori”. Ieri non ha voluto neanche parlare durante l’interrogatorio Cosimo Leone, arrestato per lo stesso reato insieme a Gentile. Tecnico radiologo all’ospedale di Mazara del Vallo, è accusato di avere favorito il capomafia malato a effettuare una Tc e procurandogli un cellulare durante il ricovero. Si è invece detto innocente Leonardo Gulotta, terzo arrestato, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Ha messo a disposizione dell’ex latitante la sua utenza cellulare. 20anni di carcere sono stati chiesti dai pm della dda di palermo nei confronti della sorella maggiore di matteo messina denaro, la madre di lorenza guttadauro, lavvocato del padrinodi castelvetrano. Rosalia è accusata di associazione mafiosa aggravata e ricettazione ed è in carcere dal marzo dell’anno scorso. Seguendo le orme della donna, i carabinieri capirono che erano sulla strada che li avrebbe portati dritti al latitante: durante la perquisizione a casa di rosalia i militari del Ros scovarono, nel dicembre 2022, nella gamba di una sedia un pizzino dov’erano state annotate informazioni cliniche sula tumore al colon di matteo messina denaro. Secondo la procura, rosalia ha gestito la “cassa” della “famiglia” mafiosa e la rete di trasmissione dei ‘pizzini’, consentendo così al capomafia di mantenere i rapporti con i suoi uomini durante la sua lunga latitanza.

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