Sono 38 i clan censiti in Sicilia in ambito nazionale dove ne risultano 147 che hanno operato in attività di business sia illegali che legali. Sono i dati elaborati dall’associazione Libera e riportati nel dossier Azzardomafie, analizzando le relazioni della Direzione nazionale antimafia e della Direzione investigativa antimafia, nel periodo 2010-2024 coinvolgendo 25 Procure Antimafia e 16 regioni. Azzardomafie 2025 a cura di Toni Mira, Maria Josè Fava, Gianpero Cioffredi e Peppe Ruggiero, ricostruisce una fotografia aggiornata e preoccupante del mondo dell’azzardo in Italia, dove il confine tra legale e illegale è sempre più sottile. Secondo quanto riportato nel dossier, Il gioco d’azzardo è uno dei settori più remunerativi per le mafie: si assiste a riciclaggio di denaro, estorsioni e usura, truffe allo Stato, investimenti con società “pulite”. Un euro investito nell’azzardo rende 8-9 euro, con rischi inferiori rispetto ad altri traffici criminali. Tra il 2023 e il 2025 sono state emesse 15 interdittive antimafia da nord a sud. All’interno del dossier è riportata la crescita senza sosta del mercato del gioco d’azzardo. A confermarlo sono i dati ufficiali del Ministero dell’Economia, che mostrano una crescita costante destinata a proseguire anche nel 2025 In Italia, riporta l’associazione Libera. Nel 2024 le entrate hanno toccato: oltre 157 miliardi di euro. Almeno 18 milioni di italiani hanno giocato nell’ultimo anno. Le persone coinvolte direttamente in un uso patologico e problematico sono 2,9 milioni. “Il dossier, ha detto il fondatore di Libera Don Luigi Ciotti, ci restituisce l’immagine di un Paese in bilico dove un meccanismo che sia legale o illegale continua a speculare sulla vita delle persone, dimenticando che dietro ogni slot o piattaforma online ci sono storie di fragilità, famiglie che si spezzano nel silenzio”.
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