Ha rinunciato al mandato difensivo di Totò Cuffaro l’avvocato Claudio Gallina. Sono le ultime notizie che emergono nell’ambito inchiesta che coinvolge l’ex presidente della Regione Siciliana, l’ex Ministro e deputato di Noi Moderati Saverio Romano e altre 16 persone su presunti appalti truccati. La motivazione del legale nasce da motivi di opportunità. Nella richiesta di arresti domiciliari per l’ex presidente della Regione siciliana, Gallina viene citato perché avrebbe fatto da tramite tra Cuffaro e il colonnello dei carabinieri, Stefano Palminteri, indagato per rivelazione di segreto d’ufficio. Il colonnello, avrebbe chiesto a Gallina di incontrare il governatore a cui avrebbe poi rivelato notizie riservate su indagini in corso in cambio di favori per la moglie. Non solo la sanità e il settore della protezione civile, nell’inchiesta emerge anche il Ponte sullo Stretto. Un capitolo degli accertamenti, pieno di omissis, riporta l’agenzia ansa, è dedicato agli interessi suscitati dall’opera. Una vicenda su cui interviene la senatrice M5S Ketty Damante. “Si tratta – aggiunge – di un modo di fare politica ben noto che affligge l’economia dell’isola e che raccoglie intorno a sé interessi opachi sui quali fare massima attenzione”. Anche Rifondazione comunista interviene sull’interesse mostrato dall’ex governatore, secondo le indagini, di accaparrarsi un terzo delle posizioni di vertice delle Asp siciliane. “Siracusa è oggi l’emblema di una sanità vulnerabile alle ingerenze politiche. La politica non può sottrarsi alla responsabilità di spezzare il legame perverso tra potere e salute. Per Anthony Barbagallo, capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera e segretario dem nell’isola, è un sistema marcio. Schifani non è riuscito a ripristinare un sistema degno di una Regione che merita riscatto. “Il presidente – conclude Barbagallo – deve avere il coraggio di fare un passo indietro e restituire la parola ai siciliani”. Intanto fa chiarezza sui social il sindaco di Maletto Giuseppe Capizzi. Sto ricevendo numerose segnalazioni da parte di amici e conoscenti circa notizie di stampa relative alla recente inchiesta giudiziaria. Preciso da subito che l’imprenditore edile indicato nell’inchiesta non sono io. Si tratta infatti di un mio omonimo”.
APPALTI TRUCCATI - LEGALE DI CUFFARO RINUNCIA A MANDATO
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