MESSINA - MAFIA,”GRUPPO CINTORINO CONTROLLO TERRITORIO”

di Katjuscia Carpentieri
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E’ una donna, catanese, non eletta, il candidato per cui, secondo l’accusa, si sarebbe speso durante la campagna elettorale per l’Assemblea regionale Siciliana del 2022. E’ quanto emerge dal provvedimento del gip di Catania, Simona Ragazzi su richiesta del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dei sostituti Assunta Musella e Alessandro Sorrentino. A prendere i contatti con le organizzazioni criminali e ad occuparsi della campagna elettorale sarebbe stato il marito della candidata, condannato per associazione mafiosa per la sua partecipazione al clan capeggiato di Salvatore Cappello e Orazio Bonaccorsi nel Siracusano. Dalle indagini sarebbe emerso che era proprio il marito a gestire la campagna elettorale della moglie, che, invece, appariva timorosa nel candidarsi. E’ quanto emerge dalla conferenza stampa che si è tenuta al tribunale di Messina e convocata dai procuratori capo del Tribunale di Messina e Catania dopo l’arresto di 39 persone per associazione mafiosa, narcotraffico, spaccio di stupefacenti, estorsione, rapina, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti, e trasferimento fraudolento di valori, arrestate nell’operazione antimafia contro il clan Cappello-Cintorino
FRANCESCO CURCIO PROCURATORE CAPO CATANIA

“Significativo- spiegano gli investigatori- riscontro della forza d’intimidazione territoriale del clan si desumerebbe inoltre dalle richieste di intervento rivolte al reggente del sodalizio Mariano Spinella, per dirimere controversie insorte tra sodali e tra questi ultimi e soggetti esterni all’organizzazione per le questioni più varie, da quelle di carattere economico a quelle sentimentali”.

ANTONIO D’AMATO PROCURATORE CAPO MESSINA

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