Migliorano le condizioni della 34enne tedesca rimasta intossicata dal monossido di carbonio nella villetta di Sant’Ambrogio, frazione di Cefalù, affittata per festeggiare con tutta la famiglia l’arrivo del 2025. La donna, avvocata di professione, è sempre ricoverata in rianimazione all’ospedale di Partinico, e sarà sottoposta ad altri cicli in camera iperbarica ma sta rispondendo bene alle terapie. Sono fuori pericolo i genitori, di 60 e 63 anni, che potrebbero essere presto dimessi. L’intossicazione è stata purtroppo fatale invece per l’altro loro figlio, Jonathan Feierabend, meccanico di 36 anni. La famiglia era partita da Nordhenam, nella bassa Sassonia, alla volta della Sicilia, e qui era arrivata il 28 dicembre. In queste ore gli agenti del commissariato di Cefalù, coordinati dalla procura di Termini Imeresa, stanno controllando con i tecnici dei vigili del fuoco e in queste ore sarà sentita la proprietaria di villa Deodata, che al momento dell’accaduto si trovava in Toscana. Da verificare se tutte le manutenzioni erano state eseguite e se non c’erano guasti al camino e all’impianto di riscaldamento. Ed intanto viene fuori che la morte non è stata improvvisa. La famiglia stava male già da un giorno, ma inizialmente i medici avevano pensato che i malesseri fossero riconducibili ad una intossicazione alimentare. Poche ore dopo il drammatico epilogo. La vittima è stata trovata senza vita nel letto dai sanitari del 118. La sorella era riversa nel bagno, i genitori al piano di sopra. La villa si presenta come struttura alberghiera di alto livello, con recensioni molto positive.
CEFALU' - MIGLIORANO LE CONDIZIONI DEGLI INTOSSICATI
63