MASCALUCIA - “MOSEMA”, 13 INDAGATI. CONCLUSE INDAGINI

di Viviana Sammito
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La procura di Catania ha notificato l’avviso della conclusione delle indagini nei confronti di 13 persone per bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’inchiesta sui bilanci e i conti della Mosema, la società di rifiuti di Mascalucia che è stata dichiarata fallita nel 2020. L’indagine è partita da una relazione del curatore a cui è stata affidata la gestione della società al centro del crac. Tra gli indagati, ci sono il sindaco di Mascalucia, Vincenzo Antonio Magra, l’ex primo cittadino Giovanni Leonardi, Concetta Italia, attuale presidente di Kalatambiente, e il commercialista Fabio Sciuto. Per la procura, ognuno nel proprio ruolo, al fine di consentire la prosecuzione dell’attività della Mosema, ha comunicato dati “non corrispondenti al vero” e hanno omesso “di esporre” informazioni rilevanti “sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società” che per gli investigatori era già in dissesto dal 2013. Agli amministratori la procura contesta la mancata attivazione delle procedure per il riconoscimento degli adeguamenti contrattuali e del pagamento dei crediti maturati da Mosema nei confronti dei comuni per i quali svolgeva il servizio di raccolta Rsu e nettezza urbana. I sindaci sono accusati di aver proseguito il rapporto contrattuale con il regime di proroga dal 2015 al 2020 «con conseguente aggravio di costi per la società». A quanto pasre però l’attuale sindaco sembra non abbia formato ami alcuna proroga. Gli indagati, contesta l’accusa, hanno “cagionato per effetto di operazioni dolose il dissesto della società”. L’attuale sindaco, enzo magra, contattato telefonicamente è apparso abbastanza sereno e conta di incontrare il suo legale la prossima settimana, ritenendo di non volere rialsciare, al momento, ulteriori dichiarazioni

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