Operazione antimafia dei carabinieri di Agrigento che, in collaborazione con quelli di Palermo, Trapani e Caltanissetta, le unità cinofile e i Nuclei elicotteri, hanno eseguito 23 dei 30 fermi disposti dalla Dda di Palermo a carico di agrigentini e nisseni accusati di associazione a delinquere finalizzata alla detenzione e al traffico di droga, tentata estorsione e associazione mafiosa. Una persona, inoltre, è stata arrestata in flagranza. I provvedimenti sono stati notificati ad Agrigento, Porto Empedocle, Favara, Canicattì, Santa Margherita Belice, Mazara del Vallo, Partanna, Campobello di Mazara, Castelvetrano e Gela. Fra i fermati anche l’empedoclino Fabrizio Messina, fratello del boss Gerlandino, e Pietro Capraro, della famiglia mafiosa di Agrigento-Villaseta, che ha già scontato 15 anni di carcere nell’ambito delle inchieste antimafia Nuova cupola e Parcometro. E poi Guido e Nicolò Vasile, padre e figlio del quartiere di Villaseta, coinvolti in passato in un’indagine su mafia ed estorsione, e il favarese Michele Bongiorno, che ha già scontato una condanna per un omicidio commesso a soli 19 anni. Anche Gaetano Licata, già arrestato e condannato nell’indagine Nuova cupola, è un altro nome che torna alla ribalta. Tutti sono gravemente indiziati di appartenere a “cosa nostra”, che dunque, pur essendo stata intaccata negli anni da varie operazioni, dimostra di essere pienamente operativa e pericolosa, anche perchè i cosiddetti “uomini d’onore” continuavano a comandare anche durante i periodi di detenzione. Nel corso delle indagini è emerso che amministratori di società e titolari di imprese sono stati costretti ad assumere persone di loro fiducia, che diversi mezzi sono stati dati alle fiamme, che sono state consumate rapine ed estorto denaro. Tra le vittime, il titolare di un esercizio commerciale di Agrigento che doveva pagare 1.000 euro al mese. I due sodalizi criminali sgominati avevano rapporti commerciali anche con gruppi nazionali ed esteri (di Belgio, Germania e Stati Uniti). Sequestrati oltre 100 kg di hashish, 6 di cocaina e 120.000,00 euro in contanti. Gli inquirenti hanno motivo di credere che tra i due gruppi stesse per scoppiare una vera e propria “guerra” di mafia. Tutti i fermati sono ora in carcere.
AGRIGENTO - OPERAZIONE ANTIMAFIA, ESEGUITI 23 FERMI
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