“È lo Stato che contrasta i trafficanti di esseri umani e gestisce e coordina i soccorsi in mare. Non le Ong”. Lo scrive il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi su X postando una foto della nave di Mediterranea e la notizia del fermo dell’imbarcazione per aver disobbedito alle disposizioni del Viminale, sbarcando i migranti soccorsi nel porto di Trapani anziché in quello indicato dal ministero, cioè Genova. Quanto chiediamo da sempre è un coordinamento efficace e efficiente dei soccorsi finalizzato a ridurre morti in mare e una missione di ricerca e soccorso istituzionale per salvare vite”. Lo afferma Valeria Taurino, la direttrice di Sos Mediterranee Italia, chiedendo al governo di “interrompere qualsiasi collaborazione con la Libia e di avviare immediatamente una indagine finalizzata al perseguimento dei responsabili di atti criminali come quello subito dalla Ocean Viking, atraccata ad augusta, il cui scafo è stato crivellato. La nave – spiegano dalla ong – è stata avvicinata dalla motovedetta libica, che ha illegalmente chiesto di lasciare la zona e dirigersi verso nord. Senza alcun preavviso o ultimatum due uomini a bordo della motovedetta hanno aperto il fuoco sulla nostra nave”. Avviate le procedure di identificazione per gli 87 migranti, tutti uomini, compresi 21 minorenni non accompagnati, quasi tutti provenienti dal Sudan. L’opposizione attacca il ministro piantedosi per non essere intervenuto su questa intimidazione e di avere preso parola solo sull’ordine disatteso dalla Ong rispetto al porto sicuro. “Sos Mediterranee – sottolinea Taurino – opera sempre nel pieno rispetto del diritto marittimo internazionale ed è nata per colmare il vuoto di soccorso lasciato dagli Stati”. Associazioni e cittadini domani alle 19, al molo Ronciglio, protesteranno dicono perchè – “Di fronte a questa ingiustizia non possiamo restare in silenzio e per chiedere la liberazione della nave e la tutela del diritto fondamentale al soccorso in mare. La Mediterranea rappresenta un presidio di umanità e solidarietà nel Mediterraneo: fermarla significa colpire chi sceglie di non voltarsi dall’altra parte di fronte alle tragedie che si consumano ogni giorno. Chiediamo con forza che vengano rispettati i principi di diritto internazionale”. Lo dice un comitato composto da cittadini e associazioni.
IMMIGRAZIONE - PIANTEDOSI: “STATO COORDINA SOCCORSI,NON ONG”
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