Un’immersione durata 40 minuti, un intervento complesso ma che ha permesso a tre soci del Centro Subacqueo Ibleo Blu Diving, una scuola di sub, di recuperare una rete fantasma al largo di Punta Secca ad una profondità di 17 metri. Tano Licitra, Salvo Occhipinti e il presidente del centro Maurizio Buggea hanno documentato con le immagini il lavoro svolto ieri mattina lungo la costa ragusana. La segnalazione era giunta qualche mese da alcuni pescatori ma a causa delle condizioni meteo marine è stato possibile operare solo ieri. La rete, lunga 30 metri, era aggrovigliata su se stessa e incastrata tra gli scogli. I due sub che si sono immersi, Licitra e Occhipinti, hanno tagliato alla base le varie cime piombate che fuoriuscivano dalla sabbia, anche se dei residui sono rimaste insabbiati. Il Centro Subacqueo Ibleo Blu Diving” non è nuovo a questo genere di iniziative. La struttura opera in stretto contatto con la uisp, unione italaina sport per tutti, e da sempre ha collaborato alle varie giornate di pulizia dei fondali lungo le coste della parte orientale dell’isola e sotto il coordinamento della soprintendenza del mare e della capitaneria di Porto. Le reti fantasma, riporta la nota del centro, soffocano e desertificano fondali e interi ecosistemi marini e sono una fonte invisibile di inquinamento, poiché con il tempo si sminuzzano e rilasciano microplastiche in mare. Se in passato le reti erano realizzate in fibre naturali, come il cotone e la canapa, oggi invece il materiale più utilizzato è una fibra sintetica derivante dalla plastica. Quella parte di litorale non è nuova alla presenza di reti fantasma. Negli anni passati i sub del centro hanno recuperato altre reti lungo le coste di Punta Secca e Caucana. Sarà nostra premura proseguire con l’attività ha rimarcato Tano Licitra, per la pulizia dei fondali e la difesa del nostro ecosistema.
, IMMAGINI DI TANO LICITRA E SALVO OCCHIPINTI.