MESSINA DENARO - ROSALIA SUL BANCO DEGLI IMPUTATI

di Viviana Sammito
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Un anno fa l’arresto del fratello Matteo Messina Denaro, ex superlatitante deceduto il 25 settembre. Stamattina si è tenuta l’udienza preliminare al tribunale di Palermo per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Rosalia Messina Denaro arrestata a marzo per associazione mafiosa. Nessuno ha chiesto la costituzione di parte civile, come solitamente accade in questo tipo di processi: ne’ gli enti locali ne’ le associazioni antimafia. E’ considerato un caso singolare, considerato il ruolo di Rosalia nella latitanza trentennale del fratello superboss. secondo la procura di Palermo la donna ha gestito le comunicazioni e gli affari di Matteo Messina denaro: piazzando una microspia nell’abitazione della donna, gli investigatori sono riusciti a risalire al capomafia latitante, anche ai suoi fianxcheggiatori e alla rete dei sodali. Rosalia aveva nascosto nella gamba di una sedia, dove i carabinieri cercavano di piazzare una cimice, una sorta di diario clinico del fratello, ammalato di cancro al colon. Grazie al pizzino nascosto da Roslaia, i carabinieri scoprirono che col nome di Andrea Bonafede, identità prestatagli dal geometra di Campobello di Mazara Andrea Bonafede, Messina Denaro era in cura alla clinica La Maddalena di Palermo dove, il 16 gennaio di un anno fa, è scattato il blitz con l’arresto. All’udienza di oggi sono state illustrate dalla difesa della donna una serie di eccezioni preliminari. il procedimento proseguirà  il 29 gennaio.

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