3 Maggio 2024
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TREMESTIERI ETNEO - SAMMARTINO INDAGATO. RANDO ARRESTATO

di Katjuscia Carpentieri
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C’è anche il vice presidente della Regione Siciliana Luca Sammartino assessore regionale all’agricoltura tra gli indagati per corruzione. A finire in manette invece il sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando accusato di scambio elettorale politico – mafioso e corruzione aggravata e per il quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere mentre si domiciliari si trovano Mario Ronsisvalle, prima oppositore politico e poi alleato del sindaco. Il Vicepresidente della Regione, esponente di spicco della Lega in Sicilia, è stato sospeso dal GIP dalle funzioni pubbliche per un anno. E” quanto emerge dall’operazione dei Carabinieri del comando provinciale di Catania che hanno eseguito in tutto 11 misure cautelari tra esponenti politici, funzionari comunicali e imprenditori.
L’inchiesta coordinata dalla Procura distrettuale etnea ha preso il via nel 2018 e prende il nome di Pandora. Emergerebbero accordi illeciti tra alcuni amministratori del Comune di Tremestieri Etneo ed elementi vicini alla cosca mafiosa Santaopaola-Ercolano, riguardanti l’elezione nel 2015 dell’attuale sindaco Santi Rando. Ulteriori indagini avrebbero fatto luce su quella che la Procura definisce “la successiva ‘degenerazione affaristica’ dell’Ente, messa in atto dai funzionari infedeli corrotti, per concedere permessi e assegnare lavori agli ‘imprenditori amici'”. Emergerebbe inoltre, secondo la ricostruzione dell’accusa, “una strategia dei vertici comunali” finalizzata a “neutralizzare ogni forma di opposizione politica”. Per la Procura sarebbe stato “l’accordo corruttivo con lo storico consigliere d’opposizione Mario Ronsivalle, poi transitato tra i sostenitori di Rando per le amministrative del 2021”. Ronsisvalle, titolare di una farmacia a Tremestieri, contesta la Procura “anche grazie all’intervento di Luca Rosario Sammartino, principale referente politico del sindaco, all’epoca dei fatti deputato regionale e attuale vicepresidente della Regione, sarebbe stato avvantaggiato attraverso la riduzione del numero delle farmacie presenti nella pianta organica comunale, promettendo in cambio il sostegno elettorale, per le elezioni europee del 2019, al candidato sostenuto dal Sammartino.
Sammartino era appena rientrato ieri dal Vinitaly dove ha gestito la partecipazione della Sicilia alla Fiera di Verona, e questa mattina all’alba gli è stato l’avviso di garanzia per corruzione. I carabinieri hanno bussato alla porta della sua abitazione a Catania intorno alle 6.

Uno scambio di favori, con la riduzione del numero di farmacie a Tremestieri Etneo, per ottenere voti per l’allora candidata alle elezioni europee del 2020, Caterina Chinnici, totalmente estranea all’inchiesta, quando Luca Sammartino, allora deputato regionale, faceva parte del Partito democratico. E’ una delle contestazioni mosse dalla Procura di Catania a Sammartino
che si sarebbe servito di “personale dell’Arma dei Carabinieri, in servizio e in quiescenza, per attività di vigilanza e di ‘bonifica’ tecnica dei locali della sua segreteria” e cercando anche di “acquisire informazioni riservate circa l’eventuale pendenza a suo carico di procedimenti penali”. (

Secondo il Gip di Catania Carla Aurora Valenti il comportamento di Sammartino è Senz’altro allarmante e indicativo di una personalità incline a commettere azioni delittuose, diretto alla ricerca di informazioni sull’esistenza di indagini a suo carico, anche istigando altri a commettere reati pur di fornirgliele”.
Il giudice sottolinea, inoltre, “la gravità dei delitti di corruzione propria commessi, la capacità del Sammartino di incidere pesantemente nelle scelte dell’amministrazione comunale di Tremestieri Etneo la sua condivisione del progetto che avrebbe alterato le regole di un’onesta competizione elettorale, progetto alla cui realizzazione ha collaborato attivamente, traendone anche benefici personali, l’intervento con i funzionari regionali fondamentale per l’illecito risultato avuto di mira”.
Il Gip si è riservato di decidere sulla posizione di un Carabiniere in servizio attivo che, in cambio di soldi, avrebbe aiutato Sammartino per eseguire attività di bonifica tecnica alla ricerca di microspie nei suoi uffici. Il gip deciderà dopo averlo interrogato sulla richiesta di applicazione della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio chiesa dalla Procura per il militare dell’Arma
Secondo l’accusa, le indagini dei militari dell’Arma avrebbero trovato riscontri in “dichiarazioni di collaboratori di giustizia, della stessa ‘famiglia’, e in particolare da Silvio Corra, già responsabile del gruppo Nizza, e Salvatore Bonanno”.

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