STUPRO DI GRUPPO - SI TORNA IN AULA IL 10 GIUGNO

di Katjuscia Carpentieri
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Dopo il no ricevuto dal gip, i legali dei ragazzi accusati dello stupro di gruppo di una 19enne violentata un anno fa a Palermo, tornano a chiedere l’esame in aula della vittima. La legge consente di reiterare le richieste al collegio ed eventualmente accedere al rito semplificato. Il tribunale si è riservato la decisione e ha rinviato il processo al 10 giugno. Oltre all’esame della vittima, i legali hanno chiesto la convocazione in aula di un amico della vittima che avrebbe dovuto riferire di un messaggio vocale ricevuto dalla ragazza attorno all’una la notte dello stupro. Nel vocale, che dura circa 29 secondi, la giovane si sarebbe detta tranquilla. Circostanza che, per i legali degli imputati, dimostra che era consenziente . Alle 2 la giovane avrebbe inviato un altro messaggio all’amico dicendo che non poteva più incontrarlo. I legali vorrebbero inoltre sentire un’amica della 19enne che, durante le indagini difensive, ha riferito di aver saputo dalla giovane che aveva avuto c un rapporto consensuale. Sia la procura che Carla Garofalo, avvocato della vittima, si sono opposti. “Durante la violenza – HA DETTO l’avvocato Garofalo – il cellulare le è caduto più volte e sarebbe stato Angelo Flores a tenerlo e a rispondere. La strategia della difesa è chiara, quella di screditare la vittima come abbiamo visto in tantissimi processi dove ci sono donne vittime di violenza. Si sta cercando di mettere in pratica la vittimizzazione secondaria, in modo da fare cedere i nervi, fare entrare in contraddizioni le vittime”.

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