SIRACUSA - VIOLENZA SESSUALE, UN ARRESTO

di Veronica Puglisi
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Vittima di violenze sessuali e molestie compiute dal proprio datore di lavoro, a seguito delle quali si era trovata costretta a dimettersi e modificare le proprie abitudini, vivendo in un perdurante stato di ansia. Una condizione che ha portato la vittima , dipendente di un’azienda a denunciare il proprio datore di lavoro, un 56enne di origine siracusane nei confronti del quale la Polizia di Siracusa ha dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari con obbligo del braccialetto elettronico, per violenza sessuale ed atti persecutori. Nel corso delle indagini è stato accertato che la donna già da alcuni mesi subiva violenze sessuali da parte dell’uomo, che abusando della sua autorità la richiamava nel proprio ufficio apparentemente per questioni lavorative, per poi molestarla sessualmente lontano da occhi indiscreti e sotto la minaccia di un imminente licenziamento.Nei giorni in cui la donna non si presentava a lavoro, l’uomo continuava a perseguitarla attraverso l’invio di numerosi messaggi di carattere personale sul telefono aziendale, in cui adirato non perdeva occasione per umiliarla e minacciarla di licenziamento, con fare volgare ed autoritario, ben consapevole del bisogno economico della stessa. Nel corso delle indagini sono stati acquisiti numerosi elementi a riscontro delle dichiarazioni della donna, escussi numerosi soggetti informati sui fatti e trascritti svariati contenuti informatici rilevatisi tutti determinanti per la contestazione delle accuse a carico dell’iuomo.

OGGETTO: Integrazione al comunicato stampa del 20 giugno 2024

SIRACUSA – LA POLIZIA DI STATO ESEGUE UNA MISURA
CAUTELARE DEGLI ARRESTI DOMICILIARI CON BRACCIALETTO
ELETTRONICO NEI CONFRIONTI DI UN UOMO INDIZIATO DI
VIOLENZA SESSUALE E ATTI PERSECUTORI

La Polizia di Stato ha dato esecuzione all’Ordinanza con la quale il G.I.P. del
Tribunale di Siracusa, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto
la misura cautelare degli arresti domiciliari con obbligo del braccialetto elettronico,
nei confronti di un imprenditore cinquantaseienne di origini siracusane, gravemente
indiziato dei reati di violenza sessuale ed atti persecutori ai danni di una dipendente
della sua azienda.
L’attività investigativa, attesa la gravità dei fatti contestati e la delicatezza del
contesto ambientale di riferimento, è stata tempestivamente condotta dagli
investigatori della Squadra Mobile di Siracusa, sotto l’attento coordinamento della
locale Procura della Repubblica.
L’indagine trae spunto dalla querela della parte offesa, la quale denunciava di essere
vittima di gravi e reiterate violenze sessuali e molestie, realizzate dal proprio datore
di lavoro, a seguito delle quali si era trovata costretta a dimettersi e modificare le
proprie abitudini, vivendo in un grave e perdurante stato di ansia.
A riscontro delle informazioni assunte, nel corso dell’indagine si aveva modo di
accertare che la donna già da alcuni mesi subiva violenze sessuali da parte dell’uomo,
il quale abusando della sua autorità di datore di lavoro, la richiamava nel proprio
ufficio apparentemente per questioni lavorative, per poi molestarla sessualmente
lontano da occhi indiscreti e sotto la minaccia di un imminente licenziamento.

Nei giorni in cui la donna non si presentava a lavoro, l’indagato continuava a
perseguitarla mediante l’invio di numerosissimi messaggi di carattere personale sul
telefono aziendale, in cui adirato non perdeva occasione per umiliarla e minacciarla
di licenziamento, con fare volgare ed autoritario, ben consapevole del bisogno
economico della stessa.
Nel corso delle indagini venivano acquisiti numerosi elementi a riscontro delle
dichiarazioni della parte offesa, escussi numerosi soggetti informati sui fatti e
trascritti svariati contenuti informatici, rilevatisi tutti determinanti per la
contestazione delle accuse a carico dell’indagato.
L’attività investigativa svolta ha consentito di compendiare un cospicuo quadro
probatorio che ha determinato il P.M. procedente a condividere l’ipotesi accusatoria
prospettata, richiedendo tempestivamente, attesa l’urgenza di interrompere l’azione
criminosa, l’emissione del provvedimento cautelare nei confronti dell’indagato.

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