Mentre anche la Regione Friuli-Venezia Giulia reintroduce le ex Province, in Sicilia si accende il dibattito sulla riforma, a pochi giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione degli emendamenti e l’approvazione del testo, in programma martedì. “Leggo il variegato coro dei partiti sulla contrarietà al disegno di legge presentato dai capigruppo di maggioranza, per motivi tecnici o rischi di incostituzionalità e ricordo che, in materia di ordinamento degli enti locali, la Regione siciliana ha potestà legislativa esclusiva”. Lo dice Totò Cuffaro, segretario nazionale della Democrazia Cristiana, che aggiunge: “Se, come tutti affermiamo, sono un attento presidio del territorio ed una utile presenza di monitoraggio ambientale di viabilità e delle scuole, allora si deve ridare alle Province un’anima, non sterilizzandole con sistemi elettorali di secondo livello distanti dai cittadini”. Esprime preoccupazione, invece, l’eurodeputato di Forza Italia-PPE Marco Falcone, che dice di temere “virate frettolose che possano risolversi in una nuova magra figura. La percezione comune è che, per incomprensibili giochi di palazzo, qualcuno voglia impedire alle Province siciliane di avere una guida politica che offra finalmente risposte a tantissime emergenze. Fino a qualche settimana fa in molte province d’Italia si è votato con il sistema di secondo livello. Non è l’ideale, – conclude – ma la Sicilia può attuarlo più facilmente entro dicembre, colmando il grave deficit di rappresentanza. Quando il governo Meloni avrà abrogato la legge Delrio – confidiamo al più presto – si potrà andare al voto”.
EX PROVINCE - CUFFARO: “RIDARE LORO UN’ANIMA”
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