ENI VERSALIS - PRESENTATO ADDENDUM, CGIL ANCORA PERPLESSA

di Viviana Sammito
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Si è conclusa intorno alle 18 l’audizione su Eni Versali in commissione attività produttive all’Ars alla quale erano presenti, oltre ai componenti della commissioni tra cui i parlamentari regionali ragusa, Stefania Campo e Nello Dipasquale, anche l’assessore regionale Edy tamajo, cgil e uil. La cgil ha continuato a ribadire che sebbene la regione siciliana, in ritardo rispetto agli altri ha firmato il protocollo eni per avere maggiore garanzie sui livelli occupazionali, in realtà il piano industriale presentato non contempla il futuro dello stabilmento di ragusa, si sa solo che sarà un centro direzionale a supporto dell’impianto di priolo, rispetto al processo di riconversione green; non è ben chiaro quali mansioni dovranno svolgere gli operai e come intendono tutelare l’indotto, considerato che gli autotrasportatori sono fermi da mesi con il risultato delle gravi perdite economiche e dei debiti per avere acquistato nuovi macchiari al servizio di eni versalis, prima ancora di conoscere le decisioni del managenmet. Tuttavia la Cgil nazionale ha già chiesto un nuovo tavolo al Mimit e l’assessore tamjo invece intende convocare parti sociali ed eni per l’audizione in commissione attività produttive già la prossima settimana. Tamajo oggi pomeriggio ha illustrato l’addendum, le integrazioni al piano al fine di chiarire ed approfondire aluni aspetti: Nella sezione “Overview Priolo e Ragusa”,il mantenimento degli attuali livelli occupazionali (dipendenti Eni e indotto impiegato presso lo stabilimento) si intendono sostanzialmente assicurati sia nelle fasi di transizione, grazie al loro coinvolgimento nelle fasi di decommissioning e in quelle di realizzazione delle nuove iniziative progettuali, che a regime quando saranno operative le nuove iniziative. Nella sezione “Governo degli impatti occupazionali”, nel primo paragrafo, la costruzione di nuove filiere sostenibili, circolari, bio e specializzate per le quali l’azienda si impegna ad assicurare il mantenimento dell’intensità industriale e occupazionale. «Il nostro obiettivo – ha aggiunto l’assessore – è tutelare l’occupazione, garantire un processo di transizione giusto e sostenibile, e vigilare affinché le trasformazioni industriali non penalizzino i lavoratori e le comunità locali.

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