Lo stop scatterà dalle 12,30 alle 16 nelle aree e nei giorni in cui verrà segnalato, nella fascia oraria, un livello di rischio “alto” dalla mappa “Lavoratore al sole e attività fisica intensa” disponibile sul sito internet del progetto worklimate 2.0 dell’Inail. E’ quanto contenuto nell’ordinanza in vigore fino al 31 agosto firmata questa mattina dal presidente della regione Renato Schifani che rinnova il provvedimento emanato lo scorso anno a metà luglio. La misura prevede la sospensione delle attività in alcuni settori produttivi durante le ore più calde nelle giornate e nelle aree ad alto rischio per le elevate temperature. Il divieto riguarda le aziende agricole, florovivaistiche, edili (e affini) e le cave. “Abbiamo voluto riproporre anche quest’anno l’ordinanza – spiega il presidente Schifani – perché non possiamo restare indifferenti davanti ai rischi estremi causati dal caldo, soprattutto per chi lavora all’aperto e senza protezioni. Questo provvedimento è un atto di civiltà e rispetto nei confronti dei lavoratori per proteggerli e prevenire tragedie annunciate. È una misura concreta, basata su dati scientifici, che richiede la massima collaborazione da parte delle imprese e dei datori di lavoro. Ad invocare l’ordinanza negli ultimi giorni la Cisal e l’Ugl che chiedeva anche l’intervento delle amministrazioni comunali anche se, ha ribadito lo Spresal dell’asp di Ragusa, c’è una legge l’81del 2008 che obbliga il datore di lavoro a valutare tutti i rischi presenti nei luoghi di lavoro, compresi quelli legati al microclima. L’ordinanza regionale non verrà applicata alle amministrazioni, ai concessionari di pubblico servizio e ai loro appaltatori, in caso di interventi di pubblica utilità, di protezione civile o di salvaguardia dell’incolumità, anche se i datori di lavoro dovranno intervenire con specifiche misure organizzative e operative per tutelare il personale.
ONDATE DI CALORE - STOP ATTIVITA’, FIRMATA ORDINANZA REGIONALE
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