Sono convinto che difendere l’Italia e i suoi confini non sia un reato. Altri mesi di processi? Io vado avanti, a testa alta, con la certezza di aver fatto il mio dovere, senza paura”. Queste le parole del vicepremier Matteo Salvini che ha risposto al messaggio sui social con cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito un “surreale accanimento” il ricorso in Cassazione della Procura di Palermo contro la sentenza che ha assolto dai reati di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio il leader della Lega nella vicenda Open Arms. “Mi chiedo, aggiunge la presidente del Consiglio, cosa pensino gli italiani di tutte queste energie e risorse spese così, mentre migliaia di cittadini onesti attendono giustizia”. Non si fanno attendere le reazioni dopo il cosiddetto “ricorso per saltum” che consente di evitare il giudizio di appello e di ottenere direttamente una pronuncia della Suprema Corte. “Su Open Arms non c’è alcuno scontro tra politica e magistratura, ribadisce Salvini e infatti ringrazio il tribunale di Palermo e sottoscrivo tutte le 268 pagine che motivano la mia totale assoluzione, arrivata dopo decine di udienze e anni di approfondimenti”. Sul caso interviene il ministro della Giustizia, Carlo Nordio: “Niente impugnazione contro le sentenze di assoluzione, come in tutti i paesi civili. Al di là delle implicazioni politiche di questa scelta inusuale, si pone il problema tecnico. Come potrebbe un domani intervenire una sentenza di condanna al di là di ogni ragionevole dubbio, quando dopo tre anni di udienza un giudice ha dubitato e ha assolto? La lentezza della nostra giustizia dipende anche dall’incapacità di molti magistrati di opporsi all’evidenza. Rimedieremo”. Anche il ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara scrive su ‘X’ “Forte solidarietà a Matteo Salvini, non è un reato difendere i confini nazionali”.
OPEN ARMS - SENTENZA ASSOLUZIONE, “NIENTE IMPUGNAZIONE”
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