“Servono risorse immediate per coprire gli oneri sostenuti dal 2023 ad oggi e per garantire sia la continuità dell’accoglienza sia la tutela dei minori, che devono essere sempre e comunque protetti”. a dirlo è Paolo Amenta, presidente di Anci Sicilia. I comuni siciliani hanno lanciato un appello urgente alle Prefetture siciliane, al presidente della Regione Renato Schifani e all’assessore alla Famiglia Nuccia Albano, affinché si individuino rapidamente risposte condivise, evitando una “guerra tra poveri”, “dove a pagare il prezzo più alto sarebbe il sistema delle comunità di accoglienza, che rappresentano non solo un presidio sociale fondamentale, ma anche una ricchezza occupazionale per i territori”. aumentano le proteste in Sicilia per il taglio dei rimborsi ai Comuni deciso dal ministero dell’Interno, dal 100% al 35%, per le spese destinate all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Le cooperative dell’Agrigentino lamentano che da 14 mesi non ricevono fondi da quasi tutti i Comuni e si sono indebitate con le banche per portare avanti le strutture, garantire il salario ai propri dipendenti, nonché il primario servizio per tutti i minori ospitati. Nella provincia di Agrigento ci sono 900 minorenni ospiti delle circa 50 strutture e dove la Cgil parla di un danno, per le cooperative e i fornitori, di oltre 2 milioni di euro. “Ci siamo indebitati fino al collo, spiegano dei gestori delle coop agrigentine siamo disperati sull’orlo del baratro. Non riusciamo a pagare i dipendenti, i fornitori e le istituzioni ci hanno abbandonati. “Dopo anni di impegno, investimenti e sacrifici per garantire un’accoglienza dignitosa a questi ragazzi – ha detto il presidente di Confcooperative Gaetano Mancini – ci ritroviamo con un sistema in ginocchio, affamato di risorse e ignorato dalle istituzioni”.
IMMIGRAZIONE - TAGLI ALLE COOPERATIVE, SISTEMA AL COLLASSO
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