SANITÀ CONVENZIONATA - CIMEST: “URGENTE DEFINIRE NUOVO TARIFFARIO”

di Sarah Donzuso
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Serve urgentemente definire un nuovo tariffario equo e sostenibile, che riconosca il reale costo delle prestazioni e consenta di garantire l’accesso alle cure per tutti i cittadini.
È la richiesta che giunge dal Cimest -Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica Territoriale — dopo le pronunce del TAR Lazio con le quali si è annullato il decreto con cui il Ministero della Salute e quello dell’Economia avevano rideterminato le tariffe per l’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica in regime di convenzione.
Il TAR, ha accolto i ricorsi promossi dal CIMEST: i giudici amministrativi – infatti – hanno specificato che il Ministero non ha tenuto conto di: inflazione e aumento del costo della vita; incremento dei costi di apparecchiature e materiali; evoluzione tecnologica e necessità di aggiornamento delle strumentazioni; adeguamenti contrattuali del personale sanitario.

Il Ministro della Salute Orazio Schillaci, nel recente Question Time alla Camera, ha ammesso che il decreto conteneva un errore di valutazione e che la sentenza del TAR può rappresentare un’opportunità per una equa revisione delle tariffe”.

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Il CIMEST chiede che ai prossimi tavoli tecnici vengano coinvolte le vere rappresentanze della specialistica ambulatoriale territoriale perché solo attraverso un confronto con chi rappresenta realmente tutte le branche specialistiche sarà possibile arrivare a un tariffario giusto e sostenibile. Il coordinamento evidenzia inoltre una grave disparità: il privato accreditato eroga circa il 70% delle prestazioni LEA, ma riceve soltanto il 35-40% delle risorse rispetto alla sanità pubblica, che ne eroga il 30%.

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