L’Assemblea regionale siciliana ha approvato all’unanimità il ddl sul contrasto alla diffusione del crack e delle dipendenze. La Sicilia è tra la prime regioni in Italia ad approvare una legge che punta in maniera specifica all’adozione di misure ed iniziative contro la tossicodipendenza ed in particolare contro la diffusione del crack, droga “a basso costo” sempre più diffusa tra i govani specialmente nei quartieri popolari di diverse città siciliane. Nei mesi scorsi, visto il crescente consumo di crack sul territorio regionale, si erano mobilitate associazioni e volontari, ed anche l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice aveva pubblicamente sostenuto la necessità di intervenire contro la diffusione del crack. La legge regionale, che stanzia circa 11 milioni di euro l’anno, prevede diverse misure sia a livello informativo che socio-sanitario: attività educativa e di sensibilizzazione nei luoghi di aggregazione giovanile, attività sanitaria di primo intervento sul territorio anche tramite unità mobili, previsione di interventi sia sul piano medico che su quello psicologico, rafforzamento delle strutture di servizio con ambulatori con appositi sportelli, sostegno alle comunità terapeutiche, promozione di specifiche attività nelle scuole.
Con questo provvedimento, la Regione si impegna non solo nella prevenzione, ma anche nel garantire percorsi di cura e di reinserimento sociale per chi cade vittima delle droghe. Il finanziamento di oltre 23 milioni di euro nel triennio che il mio governo ha garantito rappresenta una dimostrazione concreta di responsabilità e impegno da parte delle istituzioni, che si aggiunge alle altre risorse stanziate all’inizio dell’anno per la creazione a Palermo del primo centro di pronta accoglienza». Lo afferma il presidente della Regione, Renato Schifani,
Soddisfazione viene espressa anche dal deputato regionale Ismaele La Vardera primo firmatario della legge e presidente dell’intergruppo contro le droghe “Finalmente è legge, giornata storica per la Sicilia”
“Abbiamo dovuto attendere un giorno in più, ma finalmente il lavoro dell’Integruppo, dell’Università e delle associazioni è diventato realtà.
oggi la politica ha messo a segno un colpo importantissimo anche contro la mafia, perché ricordiamoci che la droga è una delle principali fonti di reddito della criminalità organizzata. Oggi è il giorno di festeggiare sì, ma è anche il giorno della consapevolezza: oggi è solo l’inizio di un percorso che la politica ha il dovere di seguire e in caso sistemare il tiro se dovesse servire”.