CRISI IDRICA - PD: “INUTILI TAVOLI DI CRISI A GIUGNO”

di Katjuscia Carpentieri
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“L’emergenza idrica che si registra in tutta la Sicilia, con casi drammatici come quelli che accadono in provincia di Agrigento, richiedono interventi immediati, non solo manifestazioni di ottimismo e tavoli di crisi convocati il 20 giugno”. a dirlo è il capogruppo all’Ars del Pd, Michele Catanzaro, dopo che la Regione Siciliana aveva convocato la cabina di regia per le 15.00 a Palazzo D’Orleans, presieduta dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, per l’emergenza idrica in provincia di Agrigento. La cabina di regia sarà chiamata ad esaminare la situazione attuale , valutare le azioni compiute finora e a programmare gli ulteriori interventi per mitigare l’emergenza in uno dei territori siciliani più colpiti dalla siccità. Dei primi 20 milioni di euro già stanziati dal governo nazionale, la Regione ha destinato ad Agrigento circa 6 milioni per pozzi e condutture.

Per il PD “Un tavolo di crisi convocato il 20 giugno è assurdo. C’è una certezza di cui l’area politica di maggioranza deve prendere atto, quella che i governi di centrodestra che da quasi 7 anni hanno in mano le sorti della nostra Isola, non hanno saputo programmare un piano di emergenza immediato in caso di eventi calamitosi come la siccità. Una regione come la Sicilia, ricca di risorse idriche, si è fatta trovare impreparata, senza un piano di approvvigionamento alternativo in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini e delle aziende. E’ vero che gli invasi sono vuoti per la carenza di piogge ma è anche vero che solo oggi c’è una corsa affannosa a realizzare nuovi pozzi, a rimettere in funzione i dissalatori inutilizzati e in degrado da anni. Già un anno fa si prefigurava un 2024 con poche precipitazioni, ma solo pochi giorni fa sono arrivate alla Regione le risorse stanziate dal governo centrale con lo stato di emergenza nazionale. E con questi fondi, difficilmente si potrà tamponare l’emergenza per questa estate”.
“Non c’è tempo – conclude Catanzaro – si sta prefigurando un gravissimo danno d’immagine per la Sicilia e per la provincia di Agrigento che con il titolo di Capitale della Cultura 2025 pensava a benefici e ricadute positive per il turismo, per l’agricoltura e per l’intero indotto. Governo regionale ancora una volta approssimativo e lontanissimo dai bisogni dei territori”.

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