Il presidente dell’ATI Trapani, Francesco Gruppuso, ha annunciato l’ultimazione dei lavori di revamping dei pozzi Inici: un intervento cruciale che, a partire da domani, immetterà nel sistema di sovrambito ulteriori 49 litri al secondo. L’opera, finanziata dalla cabina di regia regionale diretta da Salvo Cocina e attuata da Siciliacque, non è stata un semplice restyling: oltre al ripristino delle componenti elettromeccaniche, è stato realizzato un chilometro di nuova condotta. “Un intervento concreto che rafforza la resilienza del sistema idrico provinciale” – ha dichiarato Gruppuso – “frutto della sinergia tra enti, Regione e gestori. Un ringraziamento particolare va alla Città di Trapani, proprietaria dei pozzi, la cui collaborazione ha permesso di accelerare i tempi in un momento delicatissimo per i nostri invasi.” I beneficiari principali saranno i comuni di Alcamo e Castellammare del Golfo, territori che più di altri hanno sofferto i turni di erogazione ridotti a causa della siccità.
Se i pozzi Inici rappresentano la risposta all’emergenza di oggi, l’accordo siglato tra l’Autorità di Bacino della Presidenza della Regione e le Università di Palermo, Catania e Messina guarda al domani. Le tre accademie siciliane forniranno supporto tecnico e scientifico di alto profilo per monitorare lo stato di salute dei corpi idrici dell’Isola. L’accordo, che resterà in vigore fino al 31 marzo 2027, punta su due pilastri: Analisi delle pressioni idrologiche e creazione di modelli di governance per affrontare i cambiamenti climatici; Studio dei sedimenti e campagne di misurazione delle portate dei fiumi per comprendere l’effettiva disponibilità d’acqua.
Queste due notizie delineano una strategia a doppio binario: da una parte il recupero di infrastrutture esistenti ma inutilizzate (come i pozzi di Trapani), dall’altra la necessità di studiare il territorio per prevenire i disastri della desertificazione. Per i cittadini siciliani, questi 49 litri al secondo in più e l’impegno degli scienziati rappresentano un primo, fondamentale passo verso l’uscita da un’estate senza fine.
Emergenza idrica: completati i lavori ai pozzi Inici, da domani immissione in rete di ulteriori 49 LT/ sec sul sistema di sovrambito
«Nell’ambito delle azioni messe in campo per fronteggiare l’emergenza idrica che interessa il nostro territorio, comunico che sono stati ultimati i lavori di revamping dei pozzi Inici e che a partire da domani le nuove portate saranno immesse in rete sul sistema di sovrambito».
Lo dichiara il presidente di ATI Trapani, Francesco Gruppuso, sottolineando come l’intervento consentirà di incrementare la disponibilità idrica di ulteriori 40 litri al secondo, a beneficio in primo luogo delle città di Alcamo e Castellammare del Golfo, oltre che dell’intero sistema sovracomunale.
«L’opera – prosegue Gruppuso – ha riguardato il revamping di due pozzi esistenti, la rifunzionalizzazione delle opere elettromeccaniche e la realizzazione di circa un chilometro di nuova condotta, permettendo di valorizzare una risorsa strategica in un momento particolarmente delicato, segnato dalla siccità e dalla ridotta disponibilità degli invasi».
Il presidente di ATI Trapani esprime un ringraziamento a Siciliacque, in qualità di soggetto attuatore del progetto, per la tempestività e l’efficacia degli interventi realizzati, nonché alla cabina di regia regionale per l’emergenza idrica, diretta dal dott. Salvo Cocina, per il finanziamento dell’opera.
Un ulteriore ringraziamento viene rivolto alla Città di Trapani, proprietaria dei pozzi, per la collaborazione istituzionale che ha consentito di accelerare le procedure e rendere disponibile l’infrastruttura nei tempi previsti.
«Si tratta di un intervento concreto – conclude Gruppuso – che rafforza la resilienza del sistema idrico provinciale e dimostra come la sinergia tra enti locali, Regione e gestori possa tradursi in risposte rapide ed efficaci a tutela delle comunità, dei territori e dei cittadini».
Siccità, accordo fra Autorità di bacino e tre università siciliane
(ANSA) – PALERMO, 18 DIC – Acquisizione di informazioni e programmazione delle attività da realizzare per contrastare il fenomeno della siccità in Sicilia. Sono questi alcuni degli obiettivi dell’accordo sottoscritto dall’Autorità di bacino della Presidenza della Regione con le università degli studi di Palermo, Catania e Messina. Un rapporto di collaborazione scientifica che si inserisce nel quadro del Piano operativo ambiente Fsc 2014-2020 (Asse 2 – Linea di azione 2.3.1) per il miglioramento dei corpi idrici siciliani.
L’accordo, in vigore fino al 31 marzo 2027, prevede la fornitura di supporto tecnico di alto profilo specialmente per l’attuazione di due linee strategiche: la prima è focalizzata sull’analisi delle pressioni idrologiche, la gestione sostenibile delle risorse idriche e lo sviluppo di modelli di governance per affrontare la siccità e i cambiamenti climatici; l’altra è dedicata all’individuazione delle alterazioni morfologiche dei corpi idrici e alla stesura di programmi per la gestione dei sedimenti. In programma, anche campagne di misure di portata e attività di ricerca bibliografica finalizzate ad analizzare le nuove tecniche di rilevazione. Previste, inoltre, relazioni preliminari e report annuali per una precisa e capillare cognizione dello stato di salute dei corpi idrici della Sicilia.