5 Novembre 2024

EX PROVINCE - VIA LIBERA DAI CAPIGRUPPO

di Marco Scavino
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lunedi scade il termine per gli emendamenti. La commissione tornerà  a riunirsi martedì prossimo per approvare il testo. Il via liibera dai capigruppo arriva a meno di 24 ore dal vertice di maggioranza, riunito dal presidente della Regione siciliana Renato Schifani. Lì è nata l’esigenza di tornare al voto diretto nelle ex Province in Sicilia, dove a metà  dicembre si dovrebbe votare con le elezioni di secondo livello come avviene nel resto d’Italia in base alla legge Delrio. Il ddl incardinato contiene sette articoli. Oltre alla reintroduzione del suffragio universale, il testo prevede “la rappresentanza di entrambi i generi in seno alla giunta, in analogia con le previsioni vigenti per i Comuni”. Venticinque i consiglieri nei consorzi con popolazione fino a 400.000 abitanti, 30 in quelli con maggior popolazione. Nelle città metropolitane i componenti del consiglio saranno 35 per quelle con meno di un milione di abitanti, 40 per quelle con popolazione maggiore. Il sistema elettorale previsto nel ddl è quello che si adottava per gli organi delle Province regionali, l’elezione di presidenti e consigli sarebbe in primavera; ai componenti degli organi di governo degli enti di area vasta si prevede l’applicazione delle previsioni della vigente normativa in materia di status degli amministratori locali e l’applicazione, in quanto compatibile, dell’intera disciplina in materia di elezione, funzioni ed attribuzioni degli organi delle ex Province regionali. Dunque presidenti, assessori e consiglieri dovrebbero guadagnare più o meno quanto i pari grado nei Comuni. Levata di scudi da PD e Movimento 5 Stelle. Per Cracolici del PD ” se non si va al voto andiamo incontro ad una violazione statutaria che può portare allo scioglimento dell’Ars”.
Per catanzaro “Un ennesimo bluff, una melina che non mira tanto all’elezione diretta quanto piuttosto a far slittare il voto di secondo grado nelle ex Province previsto a dicembre, forse perché qualche deputato ha paura di avere un ‘consigliere provinciale’ come concorrente alle prossime regionali”.
Per i 5stelle “Il centrodestra sta apparecchiandosi una nuova batosta. Qualcuno gli ricordi comunque che il tema centrale, senza abrogare la Delrio, è l’incostituzionalità delle elezioni dirette”. dicono Martina Ardizzone e Angelo Cambiano

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