MESSINA - CASO DI WEST NILE ALL’OSPEDALE “PAPARDO”

E’ ricoverata al Papardo di Messina la 74enne che ha contratto il virus West Nile. Dopo 6 giorni di febbre, la donna è arrivata al pronto soccorso dell’ospedale segnalando febbre, emicrania e rigidità nucale, riporta l’agenzia Ansa. Il dottor Antonio Albanese, direttore dell’Unità operativa complessa malattie infettive, dopo gli esami di laboratorio effettuati in Patologia clinica è giunto alla diagnosi del virus. La paziente è stata sottoposta alla terapia farmacologica, è in zona di isolamento e sono state attivate le procedure previste dalle direttive ministeriali in materia. Anche a Palermo ieri si è parlato di un presunto caso di West Nile, anche se sull’argomento il direttore dell’unità operativa complessa di Malattie infettive del policlinico di Palermo il Prof Antonio Cascio raccomanda cautela. “Nessun allarme per questo caso sospetto di West Nile, il virus potrebbe circolare in Sicilia, come è successo nel passato. La malattia potrebbe essere presente e si potrebbero verificare più casi che nella maggior parte delle volte saranno asintomatici. “L’attenzione – aggiunge – comunque deve essere giustamente mantenuta alta. Il paziente è stato ricoverato al Policlinico di Palermo per diverse patologie. Eseguito un test per verificare se avesse anche un’infezione causata da un virus, attraverso la puntura di zanzare infette. Risultato che avrebbe dato un flebile responso positivo. “Il numero di casi di West Nile rispetto allo scorso anno è raddoppiato, dice il professor Antonello Maruotti, ordinario di Statistica all’università Lumsa, che guida il gruppo di ricerca che da qualche anno monitora i casi di West Nile in Italia. “Negli anni passati abbiamo riscontrato la West Nile soprattutto in Veneto e Emilia-Romagna e in alcune zone della Pianura Padana. Invece quest’anno la presenza si è estesa anche nelle regioni del centro-sud, ha rimarcato Maruotti. Potremmo trovarci nella cosiddetta fase di stabilità che prelude alla discesa definitiva.