Sono giunte a Porto Empedocle le 10 salme di migranti trovati morti nella botola della stiva del barcone sul quale viaggiavano, dopo la partenza dalla Libia. 54 le persone sopravvissute che si trovavano a bordo di un’imbarcazione di legno soccorsa due giorni fa dal veliero Nadir che l’ha trainata fino a Lampedusa. Celebrata la cerimonia funebre al porto alla presenza del vice prefetto Gabriele Barbaro, i feretri sono stati portati nei cimiteri comunali dove la prefettura di Agrigento è riuscita a trovare posto. Tre salme tumulate a Centuripe, altrettante a Villarosa, nell’Ennese; una a Bompensiere, un’altra a Mussomeli, nel Nisseno e due resteranno nell’Agrigentino: a Campobello Licata e a Castrofilippo. A Lampedusa ieri mattina su disposizione del sostituto procuratore di turno, le salme sono state sottoposte, a ispezione cadaverica. Dagli accertamenti eseguiti i giovani che hanno dai 18 ai 30 anni – sono morti per asfissia. E intanto un altro sbarco si è verificato nella notte a Lampedusa. Sono 45 i migranti intercettati dalla Guardia costiera. Sono stati condotti nell’hotspot di contrada Imbriacola. Proprio domani si celebra la giornata mondiale del rifugiato e Papa Francesco rivolge un appello agli Stati. “Possa esser l’occasione per rivolgere uno sguardo attento e fraterno a tutti coloro che sono costretti a fuggire dalle loro case in cerca di pace e di sicurezza. ha detto al termine dell’udienza generale. Siamo tutti chiamati ad accogliere, promuovere, accompagnare e integrare quanti bussano alle nostre porte. Prego affinché gli Stati si adoperino ad assicurare ai rifugiati condizioni umane e a facilitare i processi di integrazione.
IMMIGRAZIONE - DIECI SALME GIUNTE A PORTO EMPEDOCLE
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