PACHINO - FINTI CC TRUFFANO ANZIANA, 2 ARRESTI

di Veronica Puglisi
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“Pronto, Carabinieri! Suo figlio ha investito una bambina ed è stato arrestato. Per la sua liberazione occorrono 10.000 euro da consegnare ad una carabiniera che tra poco arriverà a casa sua”. E’ il contenuto della telefonata ricevuta da un’anziana donna il cui figlio vive fuori regione, caduta nel tranello teso da due truffatori, un uomo, l’autore della telefonata, e una donna, finta carabiniera, che ha materialmente portato a termine la truffa. E’ stata una parente della donna ad allertare i carabinieri non appena la donna si è accorta della truffa. L’episodio è accaduto a Pachino. Mentre l’uomo intratteneva al telefono l’anziana, la donna ha bussato alla porta dell’abitazione per il ritiro del denaro che la vittima teneva in contanti in casa. Non contenta e vista la disponibilità di denaro, la truffatrice ha alzato il tiro asserendo che necessitavano ulteriori 12.000 euro per la scarcerazione del figlio. Raccolto tutto il denaro, la finta carabiniera si è allontanata velocemente dalla casa della vittima. Angoscia e sgomento nella donna a questo punto ha ipotizzato di essere vittima di una truffa e ha chiamato un parente che ha allertato i militari. Raccolte le dichiarazioni della vittima e la descrizione della truffatrice, i militari hanno prelevato le immagini del sistema di video sorveglianza dell’area individuando il numero di targa dell’auto utilizzata dalla coppia. I Carabinieri hanno rintracciato l’autovettura che nel frattempo si era imbarcata su un traghetto in direzione Napoli dove i militari della Compagnia di Napoli Centro hanno atteso lo sbarco per sottoporre a perquisizione la coppia e la vettura. Il denaro è stato così rinvenuto e la coppia di falsi carabinieri è stata arrestata. Continua intanto l’attività di sensibilizzazione dei carabinieri che ribadiscono come nessun appartenente alle forze dell’ordine chiederà mai denaro ed esorta le potenziali vittime a contattare sempre il 112 qualora queste richieste dovessero pervenire. Un appello contenuto anche sul sito dell’arma e sullo spot diramato di recente con protagonista Lino Banfi al fine di prevenire e arginare questo triste fenomeno.

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