3 Maggio 2024
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STROMBOLI - INCENDIO, CHIUSE INDAGINI

di Marco Scavino
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quattro persone accusate di disastro ambientale e due società invece somo accusate rdi responsabilità amministrativa in ragione del reato ambientale. L’inchiesta dopo l’ incendio a Stromboli il 25 e 26 maggio 2022, in un’area naturale protetta e sottoposta a vincolo ambientale, inserita nei siti “Unesco” e “Rete Natura 2000” e nella riserva naturale “Isola di Stromboli e Strombolicchio”, divampato durante le riprese di una fiction sulla Protezione civile affidata dalla Rai alla “11 Marzo film”. il legale rappresentante ed il direttore di produzione e preposto della società di produzione cinematografica, e il legale rappresentante di una società operante nell’ideazione e realizzazione di effetti speciali per cinema, e un socio lavoratore deputato alla effettiva attuazione degli effetti speciali, i quali, poco prima che divampasse il vasto incendio, erano presenti sull’isola, nel set cinematografico, per realizzare la serie televisiva. Loro I quattro indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, anche di violazioni della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, “di non aver redatto un documento di valutazione dei rischi che tenesse adeguatamente conto del pericolo di incendio e di non aver attribuito specifico rilievo all’utilizzo di effetti scenici consistenti nella generazione di fuochi artificiali. Negligenze anche per l’accensione del fuoco secondo le indagini. Impiegate secondo l’inchiesta attrezzature rudimentali, prive di libretti d’uso e manutenzione e di averle utilizzate senza adeguata formazione ed addestramento e non tenendo conto delle condizioni metereologiche in atto, in violazione dell’ordinanza sindacale che vietava l’accensione di qualsiasi tipologia di fuoco durante le giornate ventose”. Tutto ciò, secondo l’accusa, avrebbe determinato, l’innesco di un incendio boschivo che ha interessato oltre 240 ettari complessivi e cagionato un gravissimo disastro ambientale, oltre al danneggiamento di alcuni alcune abitazioni ed edifici adibiti a pubblica utilità.

Nella mattinata odierna i Carabinieri della Compagnia di Milazzo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, guidata dal Dr. Giuseppe Verzera, hanno notificato l’avviso all’indagato della conclusione delle indagini preliminari e l’informazione di garanzia e sul diritto di difesa, emesso dalla Procura della Repubblica di Barcellona P.G. (ME), nei confronti di quattro persone fisiche ritenute responsabili del reato di disastro ambientale colposo, nonché di due persone giuridiche, una società di produzione cinematografica, di video e programmi televisivi ed una società operante nell’ideazione e realizzazione di effetti speciali per cinema, tv e teatri, per responsabilità amministrativa in ragione del reato ambientale cagionato.
Il provvedimento è scaturito dalle indagini condotte dalla Stazione Carabinieri di Stromboli, coordinate dalla Procura della Repubblica di Barcellona P.G., guidata dal Dr. Giuseppe Verzera, iniziate subito dopo il vasto incendio che ha interessato l’isola nelle giornate del 25 e 26 maggio 2022, in un’area naturale protetta e sottoposta a vincolo ambientale, inserita nei siti “UNESCO” e “Rete Natura 2000” e nella riserva naturale orientata/integrale “Isola di Stromboli e Strombolicchio”. In particolare i Carabinieri, dopo aver prestato assistenza alla popolazione in occasione dei gravi eventi, anche evacuando diverse abitazioni e alcuni ristoranti, hanno subito avviato le indagini, di concerto con l’Autorità Giudiziaria e con il supporto di consulenti nominati dalla Procura, effettuando molteplici sopralluoghi, diverse escussioni testimoniali, numerose acquisizioni documentali ed accertamenti tecnici, grazie alle quali sono state individuate quattro persone fisiche, tra cui il legale rappresentante ed il direttore di produzione e preposto di una società di produzione cinematografica, di video e programmi televisivi, nonché il legale rappresentante di una società operante nell’ideazione e realizzazione di effetti speciali per cinema, tv e teatri, nonché un socio lavoratore deputato alla effettiva attuazione degli effetti speciali, i quali, poco prima che divampasse il vasto incendio, erano presenti sull’isola, in un set cinematografico, per realizzare una serie televisiva. I quattro indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, anche di violazioni della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, ossia di non aver redatto un documento di valutazione dei rischi che tenesse adeguatamente conto del pericolo di incendio e di non aver attribuito specifico rilievo all’utilizzo di effetti scenici consistenti nella generazione di fuochi artificiali, mediante l’utilizzo di materiale altamente infiammabile, di non aver adottato alcuna adeguata misura atta a prevenire eventuali incendi, di non aver fornito ai propri dipendenti adeguata formazione in ordine ai rischi per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, alle procedure relative al primo soccorso, alla lotta antincendio, all’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché nel non aver adeguatamente formato il direttore di produzione, indicato quale preposto e non aver garantito la formazione specifica dell’unico addetto antincendio. E ancora, di non aver escluso l’accesso al set cinematografico in relazione ai rischi derivanti dall’accensione di fiamme “controllate”, di non aver verificato eventuali deficienze di mezzi attrezzature di lavoro o di eventuali condizioni di pericolo, di aver utilizzato, per la riproduzione di effetti scenici e, segnatamente, per l’accensione delle fiamme “controllate”, attrezzature rudimentali, prive di libretti d’uso e manutenzione e dei requisiti previsti, nonché di averle utilizzate senza adeguata formazione ed addestramento e non tenendo conto delle condizioni metereologiche in atto e, in particolare, dei forti venti, in violazione dell’ordinanza sindacale che vietava l’accensione di qualsiasi tipologia di fuoco durante le giornate ventose, determinando, in tal modo, l’innesco di un incendio boschivo che ha interessato oltre 240 ettari complessivi e cagionato un gravissimo disastro ambientale, oltre al danneggiamento di alcuni alcune abitazioni ed edifici adibiti a pubblica utilità.
L’attività odierna costituisce l’esito delle indagini condotte a seguito dei gravi incendi che hanno interessato l’isola di Stromboli e rappresenta l’impegno svolto dall’Arma dei Carabinieri in sinergia con la Procura di Barcellona di Pozzo di Gotto per la tutela ambientale e, in particolare, per far luce su un grave evento che ha interessato l’isola di Stromboli.

Incendio a Stromboli, notificate sei conclusioni indagini (2)
PALERMO
(ANSA) – PALERMO, 16 APR – I carabinieri, dopo aver prestato assistenza alla popolazione, hanno subito avviato le indagini, e hanno individuato quattro persone fisiche, tra cui il legale rappresentante ed il direttore di produzione e preposto della società di produzione cinematografica, e il legale rappresentante di una società operante nell’ideazione e realizzazione di effetti speciali per cinema, e un socio lavoratore deputato alla effettiva attuazione degli effetti speciali, i quali, poco prima che divampasse il vasto incendio, erano presenti sull’isola, nel set cinematografico, per realizzare la serie televisiva. I quattro indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, anche di violazioni della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, “di non aver redatto un documento di valutazione dei rischi che tenesse adeguatamente conto del pericolo di incendio e di non aver attribuito specifico rilievo all’utilizzo di effetti scenici consistenti nella generazione di fuochi artificiali, mediante l’utilizzo di materiale altamente infiammabile, di non aver adottato misure atte a prevenire eventuali incendi, e non aver garantito la formazione specifica dell’unico addetto antincendio”. E ancora “di non aver escluso l’accesso al set cinematografico in relazione ai rischi derivanti dall’accensione di fiamme “controllate”, di non aver verificato eventuali deficienze di mezzi attrezzature di lavoro o di eventuali condizioni di pericolo, di aver utilizzato, per l’accensione delle fiamme “controllate”, attrezzature rudimentali, prive di libretti d’uso e manutenzione e di averle utilizzate senza adeguata formazione ed addestramento e non tenendo conto delle condizioni metereologiche in atto, in violazione dell’ordinanza sindacale che vietava l’accensione di qualsiasi tipologia di fuoco durante le giornate ventose”. Tutto ciò, secondo l’accusa, avrebbe determinato, l’innesco di un incendio boschivo che ha interessato oltre 240 ettari complessivi e cagionato un gravissimo disastro ambientale, oltre al danneggiamento di alcuni alcune abitazioni ed edifici adibiti a pubblica utilità. (ANSA).
FK/ S45 QBKS

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