TRAPANI - RICICLAVANO SOLDI CLAN, 11 ARRESTI

di Katjuscia Carpentieri
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11 persone di cui 6 in carcere e 5 ai domiciliari sono indagati insieme ad altre 12 persone raggiunte da avvisi di garanzia in concorso tra loro di associazione mafiosa, corruzione, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori, ricettazione e autoriciclaggio. L’operazione è stata portata a termine nelle province di Trapani, Palermo, Como e Rimini dai Carabinieri del comando provinciale di Trapani insieme ai militari di Palermo
Dalle indagini è emerso che gli indagati sono riusciti a riciclare grosse somme di denaro dei clan mafiosi palermitani grazie a imprenditori compiacenti ed esperti della finanza. le altre 12 persone personaggi storici della mafia di Salemi, fedeli alleati del boss Matteo Messina Denaro, sono accusati di aver ripulito milioni di euro e di aver stretto una solida alleanza con le ‘ndrine calabresi.
Uno dei personaggi chiave dell’indagine dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani è Angelo Salvatore, capomafia di Salemi, già condannato per associazione mafiosa, imprenditore che, secondo gli inquirenti, per anni, avrebbe gestito gli investimenti di Matteo Messina Denaro nelle energie rinnovabili. L’indagine ha svelato anche una turbativa d’asta della gara sulla gestione dell’erogazione dell’energia elettrica a Favignana. Il bando riguardava la realizzazione di quattro linee di distribuzione in media tensione, truccato perché a vincerlo fossero due società di Mazara del Vallo.

Per spostare i soldi dei clan mafiosi palermitani sfruttavano il circuito internazionale Swift, metodo usato per trasferire all’estero somme di denaro non rendendolo più tracciabile.
Gli inquirenti hanno intercettato il file del report swift, una sorta di riepilogo degli elementi necessari per identificare gli estremi della transazione. Nell’indagine sono coinvolti anche una donna: “una signora che ha 40mila palle, conosce tutto il mondo, 4 o 5 lingue”, dicevano di lei gli indagati e imprenditori spagnoli e irlandesi. In un altro caso invece sarebbero stati spostati 4,9 milioni di euro. Tutti i soggetti che partecipavano al piano venivano retribuiti. Secondo gli inquirenti, ad esempio, gli Angelo avrebbero incassato una commissione del 10% dei fondi trasferiti.

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