CASTELDACCIA - STRAGE, RINVIATE A DOMANI LE AUTOPSIE

di Katjuscia Carpentieri
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Sono state spostate a domani, al Policlinico di Palermo, le autopsie dei 5 operai morti lunedì mentre lavoravano alla rete fognaria di Casteldaccia. La procura di Termini Imerese ha aperto un’indagine per omicidio colposo plurimo, gli accertamenti medico-legali potrebbero portare ai primi avvisi di garanzia un atto necessario per dare la possibilità alle persone a vario titolo coinvolte nella vicenda di nominare propri consulenti in modo che possano partecipare alle autopsie.
Secondo le prime ricostruzioni, le vittime lavoravano per la Quadrifoglio Group che si era aggiudicata in subappalto dalla Tek i lavori di manutenzione della rete fognaria di Casteldaccia e di altri comuni, lavori esternalizzati da Amap, la municipalizzata del capoluogo, e non sarebbero dovute scendere nell’impianto ma avrebbero dovuto procedere allo spurgo dei tombini dalla strada. La sonda dell’autospurgo, che avrebbero dovuto calare dall’esterno – il tombino era stato ricoperto di asfalto in precedenti lavori stradali – si sarebbe bloccata e gli operai avrebbero chiesto il permesso al direttore dei lavori di Amap di scendere sotto terra. Il tappo che impediva alla sonda di spurgare sarebbe saltato e i primi 3 dipendenti sarebbero stati investiti da liquami e gas letale, avrebbero perso i sensi e sarebbero precipitati nella vasca sottostante.
Per soccorrerli altri tre lavoratori sarebbero scesi. Due sono morti, uno è in fin di vita e si trova nel reparto di rianimazione del policlinico di Palermo. Le indagini puntano a chiarire eventuali falle nella sicurezza – nessuno degli operai indossava mascherine -, con quali criteri fosse stato selezionato il personale che non sarebbe stato specializzato e non avrebbe seguito corsi di sicurezza e perchè il tecnico Amap ha autorizzato le vittime a scendere nella stanza dell’impianto. C’è da chiarire anche la catena di responsabilità nella vigilanza sui lavori subappaltati alla ditta.
Intanto la FP Cgil Sicilia chiede risposte immediate all’Ispettorato nazionale del lavoro, al ministro del Lavoro e alla Regione Siciliana”. Ad oggi in Sicilia, scrive il sindacato, sono stati inviati dall’Inail solo 30 ispettori del lavoro, nessuno con le professionalità tecniche necessarie per fare verifiche in ambienti confinati come quello di Casteldaccia. È fondamentale avere un presidio stabile anche in Sicilia: occorre provvedere al più presto all’invio di altri ispettori del lavoro e di ispettori tecnici, garantendo la loro piena operatività e superando inesistenti ostacoli burocratici”.

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