L’annegamento è stata la principale causa di morte per i minori lungo le rotte migratorie nel 2025, rappresentando la metà di tutti i decessi, mentre l’inasprimento dei controlli di frontiera continua a spingere tanti bambini, bambine e adolescenti verso viaggi pericolosi. E’ quanto dichiara Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, alla vigilia della Giornata Internazionale dei Migranti, che si celebra il 18 dicembre. L’anno in corso è stato il più letale mai registrato, con quasi 9.000 persone morte lungo le rotte migratorie in tutto il mondo. Dall’inizio del 2025 almeno 278 minori sono morti lungo le rotte migratorie, di cui 136 in mare dopo essere fuggiti da conflitti, fame e crisi climatiche. Il numero reale di vittime tra i minori migranti è probabilmente molto più alto a causa della mancanza di dati disaggregati. Ancora una volta il Mediterraneo Centrale si è confermato la rotta più letale, seguito dalla rotta marittima atlantica e dal Mediterraneo orientale. Nel nuovo rapporto “Traversing Danger” Save the Children documenta le gravi violazioni dei diritti subite dai minori lungo le principali rotte migratorie verso l’Unione europea quali estorsioni, violenze o abusi . L’organizzazione rivolge un appello agli Stati membri dell’unione europea affinchè si ponga fine alle politiche che privilegiano il controllo delle frontiere a scapito della protezione dei minori. Save the children sottolinea l’urgenza di garantire percorsi sicuri e regolari per i bambini e gli adolescenti in fuga, di vincolare i finanziamenti ai Paesi terzi per la gestione del fenomeno migratorio al rispetto di standard di tutela dell’infanzia e di investire in servizi di salute mentale e protezione lungo tutte le rotte migratorie.
IMMIGRAZIONE - “UN MINORE SU DUE E’ MORTO PER ANNEGAMENTO”
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