FINANZIARIA - SCHIFANI- AMENTA, E’ SCONTRO SU ENTI LOCALI

di Viviana Sammito
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S’infuoca lo scontro politico tra Paolo Amenta, il rappresentante dei comuni siciliani ed il rappresentante della regione siciliana, Renato Schifani. Il pomo della discordia è la finanziaria e, in particolare, le risorse destinate agli enti locali, soprattutto a quelli in difficoltà, un tema del quale è particolarmente sensibile e attento il Presidente regionale Anci, Paolo Amenta. Le risorse stanziate dal bilancio regionale – secondo l’anci sicilia – non vanno incontro alle esigenze reali degli enti locali perchè non prevedono “alcuna misura per intervenire sulla debolezza organizzativa e finanziaria dei comuni dell’Isola che, in assenza di ulteriori misure, continueranno, anche nel corso del 2025, a non approvare gli strumenti finanziari, a dichiarare dissesto ed a ricorrere a piani di riequilibrio”. Paolo Amenta, presidente dell’anci sicilia, poi si toglie qualche sassolino dalla scarpa sulla gestione dei rifiuti: i sindaci ancora una volta saranno costretti, in assenza di impianti o di misure compensative, ad aumentare la TARI per cittadini e imprese. Rintuzza l’attacco con tono stizzito il presidente della regione siciliana, Renato Schifani: “Paolo Amenta – ha detto – continua a comportarsi come un esponente di partito anziché come il rappresentante di tutti i Comuni dell’Isola. Ecco perché – rincara la dose il governatore – all’interno della sua associazione aumenta di giorno in giorno il malumore e la sfiducia nei suoi confronti da parte degli altri primi cittadini. Fin quando il suo approccio sarà questo, – ha deciso il presidente schifani – nonostante io abbia una grande capacità di ascolto, sarà veramente difficile poter avere un dialogo con lui». Le dichiarazioni del Presidente Anci hanno proprio mandato in bestia il governatore che nella nota stampa ha fatto replicare anche l’assessore regionale all’economia, alessandro dagnino, “ai Comuni sono stati destinati quasi 600 milioni di euro, su un ammontare complessivo di circa 950 milioni. Si tratta di ingenti risorse – ha poi dichiarato – che smentiscono quanto sostenuto da Amenta». «Sulla minaccia di aumentare la Tari – prosegue l’assessore – attribuire responsabilità al governo, rispetto alle scelte operate in manovra, è strumentale oltre che ingrato. Non a caso – conclude Dagnino -, siamo intervenuti sul tema con un’innovativa misura contenuta nella manovra finanziaria, volta a incentivare i Comuni: quelli che riusciranno a incrementare le percentuali di riscossione potranno concorrere alla ripartizione di un apposito fondo di 4,5 milioni di euro».

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