PALERMO - CUFFARO, LE REAZIONI DOPO LE DIMISSIONI

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Ha suscitato numerose prese di posizione la decisione di Totò Cuffaro di rassegnare le dimissioni da segretario nazionale della DC nelle mani del presidente del partito Renato Grassi e del segretario organizzativo nazionale Pippo Enea. Cuffaro è finito nell’occhio del ciclone dopo l’inchiesta della procura di Palermo sugli appalti truccati e pilotati nella sanità in Sicilia, e per lui sono stati chiesti gli arresti domiciliari. Grassi ha convocato per il 20 novembre il Consiglio Nazionale della DC, che sarà chiamato ad accettare le dimissioni di Cuffaro e a definire le successive decisioni organizzative. In casa 5 stelle interviene direttamente il presidente nazionale, Giuseppe Conte, che definisce “Quello che sta succedendo con il governo della regione siciliana uno scandalo a cielo aperto. Noi abbiamo fatto una manifestazione per denunciare lo stato disastroso della sanità siciliana, adesso si chiude il cerchio perché sappiamo che forse al governo i bandi per la sanità li passavano agli amici imprenditori prima che fossero pubblicati. Questa Giunta – conclude Conte – deve andare a casa”. Dello stesso avviso, il coordinatore siciliano Nuccio Di Paola e il capogruppo regionale Antonio De Luca: “Occorre smantellare il sistema clientelare che sta rubando il futuro alla Sicilia – dicono – e attendiamo un altro passo indietro, quello di Schifani. Il Parlamento regionale continua inutilmente a chiedergli di venire a riferire in Aula su quanto sta accadendo e sullo sfascio della sanità. La smetta di scappare e ci metta la faccia”. Il leader di Azione Carlo Calenda dice: “C’era già qualcosa di profondamente sbagliato nell’aver consentito ad uno che è stato in galera per favoreggiamento di mafiosi di ritornare al centro della politica siciliana. Chi era Cuffaro lo sapevamo tutti. Commissariare la Sicilia ora è l’unica soluzione per i siciliani”. Il deputato nazionale Manlio Messina, che pochi giorni fa ha annunciato che si candiderà a presidente della regione se il centrodestra punterà nuovamente su Renato Schifani, si chiede: “Perché non paga l’assessore? Un assessore regionale può chiedere un bando al direttore generale, ma se questo bando va ad altri perché a pagare è solo il direttore generale? Se Renato Schifani vuole dare un segnale, rimuova l’assessore che ha fatto circolare il bando”. Alleanza Verdi e sinistra annuncia un presidio per martedì davanti Palazzo D’Orleans, per chiedere insieme a tutto il centrosinistra le immediate dimissioni del governo Schifani. “Le dimissioni di Cuffaro – si legge in una nota – non bastano”. Infine il PD. Il deputato regionale Giovanni Burtone dice che si aspettava “qualcosa di diverso dal presidente Schifani, di forte. Il governatore avrebbe dovuto azzerare l’intera giunta e cambiarla, magari pensando in questa fase ad una squadra tecnica”. Per la senatrice Enza Rando “La crisi che investe la Sicilia non è un incidente di percorso ma il crollo di un sistema di potere fondato su pratiche clientelari e corruttive che hanno minato la credibilità delle istituzioni”.

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