La diga Trinità è l’emblema di una mancata capacità programmatoria delle risorse e dei corpi idrici. Altre dighe rischiano di chiudere per mancata manutenzione e collaudo. E’ l’allarme lanciato da Legambiente che in una nota analizza la situazione degli invasi in Sicilia ritenendo come quest’ultimi siano nelle identiche condizioni del Trinità e potrebbero in breve sortire la stessa sorte lasciando l’agricoltura isolana, in condizioni di stallo completo. Già da tempo l’invaso veniva tenuto sotto una quota mediana proprio a causa del mancato collaudo e, quasi come una strana doccia fredda, scrive Legambiente, è arrivato l’ordine perentorio di svuotare tutto con un ritmo di circa 100.000 metri cubi al giorno. Su 47 invasi ben 26 sono fuori esercizio o in esercizio con limitazioni all’invaso o, ancora, in attesa di collaudo. Proprio in questi anni alla Regione Siciliana, scrive legambiente, sono stati assegnati dei fondi mirati proprio alla gestione delle dighe, la gran parte di questi fondi è stata, però, dirottata verso la ripresa dei lavori della diga di Pietrarossa.
GIUSEPPE AMATO RESPONSABILE RISORSE IDRICHE LEGAMBIENTE SICILIA
CRISI IDRICA - “ALTRE DIGHE RISCHIANO DI CHIUDERE”
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