Poter partecipare ai lavori dei tavoli promossi dal MIMIT d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Regione Siciliana, sul futuro dell’area industriale di Priolo Gargallo. A chiederlo in una missiva inviata al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso è Stefano Ciafani, Presidente Nazionale di Legambiente. I tavoli scrive Ciafani sono stati convocati a seguito della complessa vicenda giudiziaria, iniziata due anni e mezzo fa, con il sequestro per disastro ambientale del depuratore consortile IAS S.p.A. (Industria Acqua Siracusana). Vicenda che ad oggi non trova soluzione. Legambiente, scrive Ciafani, da anni segue le vicende del polo petrolchimico relativamente all’impatto ambientale, sociale e produttivo. E’ intervenuta quale persona offesa nel procedimento penale per disastro ambientale in corso dinanzi al Gip di Siracusa. La missiva è stata inviata anche al Presidente della Regione siciliana Renato Schifani all’indomani dell’ordinanza del Tribunale del riesame di Roma che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale della legge “salva Isab/Ias” in ordine alla propria competenza rimettendo gli atti alla Corte costituzionale. Legambiente, chiede di partecipare ai lavori al fine di offrire il proprio punto di vista sul futuro del depuratore consortile e sulla indifferibile riconversione del polo petrolchimico in polo energetico e tecnologico. Le scelte industriali che dovranno essere attuate nel siracusano, riporta la nota di Legambiente, sono un banco di prova della capacità del governo italiano e delle istituzioni regionali di dotarsi finalmente di una politica industriale che offra nuove opportunità occupazionali, in cui giustizia ambientale e sociale trovino la sintesi
PRIOLO GARGALLO - AREA INDUSTRIALE, LEGAMBIENTE SCRIVE A URSO
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