Il dramma vissuto dall’Ocean Viking, con a bordo 101 naufraghi, tra cui 23 minori non accompagnati, 7 bambini sotto i 12 anni e 23 donne, è assurdo e inaccettabile, è quanto dichiarato in una nota stampa dall’associazione Don Bosco 2000 che denuncia come la nave sia costretta a navigare in condizioni estreme: onde alte fino a 3,5 metri, vento e freddo intenso. Nonostante l’emergenza e le richieste di un Punto di Sbarco (PoS) più vicino, è stato assegnato un porto lontanissimo come Taranto, obbligando l’equipaggio e i sopravvissuti a un viaggio estenuante e pericoloso, per l’associazione Don Bosco 2000, non si può accettare una scelta scellerata che assegna porti impossibili da raggiungere senza mettere a rischio la vita di persone già provate da sofferenze indicibili.
Facciamo appello al Governo e a quanti operano nel sistema di gestione delle emergenze affinché venga garantita un’assegnazione dei porti che tenga conto delle condizioni meteorologiche e dell’urgenza umanitaria. È necessario agire con responsabilità e umanità, perché non si tratta di numeri, ma di vite umane che meritano rispetto, protezione e un’accoglienza sicura.
Don Bosco 2000 chiede con forza che l’Europa si faccia carico di questa emergenza umanitaria attraverso una cabina di regia capace di coordinare i soccorsi e rafforzare la rete di accoglienza, “Non possiamo permettere che il Mediterraneo sia un cimitero a cielo aperto, conclude l’associazione