I rapporti familiari non erano più distesi: lo hanno confermato le due figlie di mariano barresi, una delle due scoppiando in lacrime, l’uomo è accusato dell’omicidio della cognata, rosalba dell’albani, uccisa con un fendente che le ha reciso la carotide mentre dormiva la mattina del 4 marzo dello scorso anno a Giarratana. Anche il genero dell’imputato e una delle nipoti, hanno confermato che in famiglia le discussioni erano all’ordine del giorno perchè tuti avevano compreso la necessità di fare curare da uno psicologo Mariano Barresi, il quale però si era creata una sorta di resistenza a causa delle esigue risorse economiche. Che dunque l’uomo 66enne aveva bsogno di tera pie psihiatrice era chiaro a tutti ma nessuno ha mai agito. Anche l’impitato era in aula, arrivato dal carcere di Caltagirone d’v’è recluso: è stato un esame lungo ed emotivamente impegantivo- ha commentao l’avvocato della difesa, Sergio Crisanti. Nell’aula in corte d’assise a siracusa sono state sollevate diverse contstazioni dal pm e dall’avvocato delle parti civili durante l’interrogatorio dell’imputato per alcune contraddizioni che erano stato roferito dallo stesso durante la fase delle indagini ma -tuttavia ha precisato il suo legale – ha confermato di avere ucciso la cognata infierendo sul suo corpo con una sola coltellata, che alla base dle gesto non vi erano ragioni di natyra sessuale ed economica. Ha raccontato che non riusciva a dormire da tempo, era in stato confusionale, oppresso dalle ossessioni di cadere in disgrazia, la fissazione di essere pedinato. il 5 luglio si torna ai aula per l’esame dei testi di parte civile e del consulente tecniuco della difesa.
GIARRATANA - INTERROGATO BARRESI, PM CONTESTA
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