PALERMO - VITTIMA STUPRO MINACCIATA CON COLTELLO

di Viviana Sammito
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Non c’è pace per la giovane palermitana vittima dello stupro di gruppo, lo scorso 7 luglio a Palermo, in un cantiere abbandonato al Foro Italico. E’ stata tutta la notte in caserma con il suo fidanzato per denunciare di avere subito minacce, col coltello, da parte di un minorenne e dalla madre che le hanno intimato di ritirare la denuncia per abusi sessuali che la giovane aveva depositato lo scorso luglio e che aveva riferito di avere subito prima della violenza di gruppo, tra maggio e giugno dello scorso anno. La Procura di Palermo e la Procura dei Minori hanno aperto un’indagine per violenza privata. La giovane era in compagnia del fidanzato, nel quartiere Ballarò, quando -ha raccontato – è stata trascinata in un’abitazione dove ha subito minacce. Il fidanzato non ha potuto fare nulla, come ha chiarito agli inquirenti. Ma dopo alcune ore, il ragazzo, che è riuscito a svincolarsi, si è presentato ai Carabinier. E nella notte, madre e figlio, con la ragazza, si sono presentati in caserma dove lei avrebbe dovuto ritrattare, secondo la madre del giovane. Invece hanno trovato lì il fidanzato che stava denunciando il sequestro e le minacce. Sono stati ascoltati per tutta la notte. La ragazza è stata trasferita in una comunità protetta su decisione dalla Procura di Palermo. La vicenda è stata confermata dalla legale della ragazza, che tuttavia non ha potuto incontrare la sua assistita proprio perchè è stata immediatamente portata via da Palermo per motivi di sicurezza. Per lo stupro di gruppo del luglio scorso è già stato condannato con rito abbreviato a 8 anni e otto mesi l’unico minorenne del gruppo. Il 19 aprile è in programma l’udienza preliminare nei confronti degli altri sei componenti del branco.

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