PALERMO - CAS, PIGNORAMENTO DA OLTRE 12 MILIONI

di Viviana Sammito
18 visite

Il Consorzio per le Autostrade Siciliane (Cas), ente regionale che gestisce tratte vitali come la Messina-Palermo, è al centro di una bufera finanziaria. Un pignoramento di oltre 12 milioni di euro è stato avviato dalla ditta Tosa Appalti S.r.l. a causa di pagamenti non onorati relativi a un appalto sulla A20. La Tosa Appalti S.r.l., aggiudicataria dei lavori di manutenzione della pavimentazione sulla A20 Messina-Palermo, ha rotto il silenzio per fornire una “ricostruzione completa e documentata dei fatti”, dopo “dieci mesi di silenzio” da parte del Cas. L’appalto, originariamente aggiudicato nel novembre 2020 per 12.726.538 euro, è stato aggiornato a un importo complessivo di 15.668.718 euro a causa di una perizia di variante e suppletiva richiesta dal Cas. L’opera è stata conclusa nel novembre 2023. L’azione esecutiva riguarda una somma di 12.335.701 euro, corrispondente a importi che l’impresa sostiene siano stati integralmente riconosciuti dal Collegio Consultivo Tecnico (CCT) che ha emesso una pronuncia vincolante che riconosce integralmente tali somme. Tuttavia, l’azienda denuncia che il Cas “non ha dato seguito alla decisione per dieci mesi”, periodo durante il quale sono maturati interessi moratori superiori al 10%. Solo dopo l’avvio del pignoramento, il Cas ha comunicato l’intenzione di accertare eventuali responsabilità interne ed esterne. “Rimane dunque irrisolta la domanda fondamentale: perché il Cas non ha rispettato una decisione prevista per legge?”, chiede la Tosa Appalti. L’impresa, pur dicendosi consapevole delle “difficoltà gestionali dell’ente”, ribadisce di non potersi “fare carico dei problemi amministrativi di un soggetto pubblico”. “Da oltre due anni l’azienda attende il pagamento di lavori eseguiti, certificati e riconosciuti, con gravi ripercussioni sulla continuità aziendale, sugli stipendi di oltre 50 lavoratori e sulla sostenibilità delle attività operative.” Il pignoramento è stato quindi l'”unico strumento per tutelare diritti riconosciuti dalla legge”. L’azienda ha confermato la propria disponibilità a collaborare per ogni verifica, ma ha sottolineato che non accetterà “ulteriori ritardi che aggravano un danno economico e sociale, generato dalla mancata applicazione delle norme e dal mancato rispetto di obblighi contrattuali e decisioni vincolanti”. Invece di procedere immediatamente al pagamento delle somme riconosciute come vincolanti dal CCT, il CAS ha risposto con una denuncia in Procura e con l’avvio di verifiche interne per contestare l’entità dei costi e individuare eventuali responsabili per la gestione dell’appalto.

Potrebbe interessarti anche:

badge_FED
©2022 Video Mediterraneo – Realizzato da Rubidia.  Tutti i diritti riservati | RVM Srl – SS 115 Km 339,500 – Modica (RG) | P.Iva 00857190888.