BELPASSO - ANNI DI VIOLENZE ALLA MOGLIE, ARRESTATO

di Veronica Puglisi
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Anni di violenze aggressioni e minacce. L’ennesima storia di maltrattamenti in famiglia si è consumata a Belpasso dove un 53enne è stato arrestato dai carabinieri. L’ultimo episodio è emblematico dell’apice delle angherie subite tra le mura domestiche. Al rientro da lavoro una sera la moglie 46enne viene aggredita dal marito perché questi, raggiunto il piano superiore ed entrato nella stanza da letto, si accorge che la donna non ha provveduto al cambio delle lenzuola e a sistemargli la camera dove lui dormiva ormai da solo. Una circostanza a cui corrisponde la reazione esagerata e fuori controllo dell’uomo che minaccia la donna di frantumare i vetri della sua auto parcheggiata sotto casa. La vittima chiama il 112 e l’uomo rimane in soggiorno in attesa dell’arrivo dei militari, senza smettere però di inveire verbalmente nei confronti della donna in presenza del figlio minore. La donna ha denunciato l’ultimo episodio di violenza subita raccontando che oltre ad essere stata minacciata, in uno scatto d’ira l’uomo, per umiliarla ulteriormente, aveva lanciato la pasta a terra, finita poi anche sui suoi vestiti. Una denuncia arrivata dopo umiliazioni subite per anni anche sotto l’effetto dell’alcool. Più volte ha riposto le speranze nelle “false” promesse del marito, speranze più volte deluse dai comportamenti prepotenti, dalle discussioni nate per futili motivi e sfociate nell’ira dell’uomo che in un altro episodio ha tagliato gli pneumatici dell’auto della donna, aggredendola all’interno delle mura domestiche. I Carabinieri hanno arrestato l’uomo, che è stato condotto nel carcere catanese di Piazza Lanza

Massima attenzione viene rivolta, da parte del Comando Provinciale Carabinieri di Catania, alle attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, anche attraverso la sua rete di monitoraggio, istituita dal 2014 su tutto il territorio nazionale e composta da militari particolarmente specializzati sulla delicata materia.
In tale ambito, la Stazione Carabinieri di Belpasso ha arrestato un 53enne del posto per “maltrattamenti in famiglia”, poiché si è reso “protagonista” di gravi e reiterati casi di violenza nei confronti della moglie, una 46enne di Belpasso.
In particolare, la donna, dopo essere rientrata alle 21:00 circa dal lavoro, sarebbe stata aggredita dal marito perché questi, salito al piano superiore ed entrato nella stanza da letto, si era accorto che la moglie non aveva provveduto a cambiare le lenzuola del letto e a sistemargli la camera dove lui dormiva ormai da solo.
Per tale “grave mancanza” il 53enne ha ritenuto opportuno urlare alla consorte e costringerla a salire di forza fino alla camera per farle notare la sua “inefficienza” e, rivolgendosi a lei in modo esagitato le ha preannunciato che, per questo motivo, le avrebbe rotto i vetri dell’auto parcheggiata sotto casa.
La vittima, consapevole che il marito, come in precedenti occasioni, dalle parole sarebbe sicuramente passato ai fatti, si è affretta, in preda al panico, a chiedere telefonicamente, tramite il 112 Numero Unico di Emergenza, l’intervento di una pattuglia dei Carabinieri.
L’uomo, che subdolamente ha ascoltato la richiesta di aiuto, è subito tornato “sui suoi passi”, accomodandosi nel soggiorno dell’appartamento in attesa dell’arrivo dei militari, senza smettere di inveire verbalmente e in modo pesante nei confronti della donna, peraltro il tutto in presenza del figlio minore.
L’intervento dei Carabinieri, ormai ben addestrati e formati nell’affrontare eventi di “violenza di genere”, è stato tempestivo ed incisivo, infatti, sapendo che in tali circostanze il tempo è da considerarsi prezioso, hanno raggiunto velocemente l’abitazione della donna, dove hanno trovato il 53enne, al piano terra, intento a raccogliere della pasta caduta sul pavimento, mentre, al piano superiore, la 46enne ancora palesemente intimorita con gli abiti sporchi di pasta.
La donna ancora impaurita per quanto poco prima accaduto, veniva subito rassicurata dai militari intervenuti ai quali, ormai esausta, ha denunciato l’ultimo episodio di violenza subita raccontando, altresì, che oltre ad essere stata minacciata, in uno scatto d’ira l’uomo, per umiliarla ulteriormente, le aveva buttato la pasta a terra, finita poi anche sui suoi vestiti.
I Carabinieri, quindi, ricevute le prime fondamentali informazioni, hanno proceduto ad accompagnare l’uomo in caserma per svolgere gli ulteriori accertamenti necessari per delineare, in modo dettagliato, un quadro probatorio per definire il reato di maltrattamenti in famiglia.
Contestualmente gli investigatori sono riusciti ad entrare in empatia con la vittima, la quale, ha elencato tutti gli episodi di maltrattamento che ha dovuto subire negli anni, e che ha avuto il coraggio di denunciare solo di recente quando lo ha accusato di continui maltrattamenti e aggressioni anche sotto l’effetto dell’alcool.
La donna, però, continuava il suo triste racconto riferendo che, dopo qualche tempo, come a volte purtroppo capita, aveva ritirato quella querela, credendo alle “false” promesse del suo “aguzzino”, sperando che fosse realmente cambiato e, quindi, di poter ricostruire il loro rapporto coniugale.
Tuttavia, continuava la 46enne, dopo poche settimane, si è dovuta ricredere poiché erano ripresi gli atteggiamenti violenti del marito che, appunto, mentre in un primo momento aveva mitigato i suoi comportamenti prepotenti grazie al percorso di disintossicazione dall’alcool, successivamente avendolo improvvisamente interrotto, aveva ricominciato ad essere aggressivo verso di lei, sia verbalmente che fisicamente.
Particolarmente emblematico uno degli ultimi episodi, quando a seguito di una discussione insorta per insignificanti motivi, l’uomo in preda all’ira, dopo essere sceso in strada ed aver sfogato la rabbia tagliando gli pneumatici dell’auto della donna, la aggrediva all’interno delle mura domestiche.
I Carabinieri, quindi, acquisti tutti gli indiscutibili elementi probatori, documentando la continuità degli eventi violenti ai danni della vittima, hanno arrestato l’uomo, ponendolo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che, all’esito dell’udienza di convalida, ha disposto per lui la custodia cautelare nel carcere catanese di Piazza Lanza dove tutt’ora permane.

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