PACHINO - OMICIDIO, GURRIERI: “FIDUCIA NELLE AUTORITA'”

di Veronica Puglisi
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Una triste e dolorosa vicenda familiare si è consumata ieri a Pachino, dove un’aggressione si è tramutata nell’omicidio di un 30enne originario del Mali. A colpirlo con un cacciavite la moglie, che è stata arrestata, sua connazionale dopo, pare, l’ennesimo litigio che si è consumato tra le mura domestiche. L’episodio è avvenuto ieri in tarda mattinata, l’uomo, dopo essere stato trasportato all’ospedale Di Maria di Avola è deceduto nel tardo pomeriggio per la ferita all’inguine risultata letale. Un episodio su cui pone l’attenzione il vicesindaco di Pachino Giuseppe Gurrieri che in un comunicato pubblicato anche sui social, ricostruisce quanto accaduto in tarda mattinata nell’abitazione della coppia, regolarmente residente in città. Secondo quanto emerge la vicenda ha avuto inizio con la richiesta di aiuto pervenuta alla sala operativa del Comando di Polizia locale di Pachino con la segnalazione della presenza di un bambino di appena due anni da solo in strada. Poi l’intervento di due agenti e il ritrovamento del minore che nel frattempo era stato raggiunto da uno zio maggiorenne che lo cercava. Dopo averlo condotto per metterlo in sicurezza nell’abitazione di una donna poco distante, la polizia locale ha allertato l’Ufficio Servizi Sociali, e su disposizione dell’autorità giudiziaria, il bambino è stato trasferito in una struttura di assistenza per minori. Ancora da chiarire cosa sia accaduto nel frattempo all’interno dell’abitazione dove il giorno prima erano intervenute le forze dell’ordine per un litigio in corso e i motivi dell’aggressione che, secondo quanto rimarca il vicesindaco, non sono riconducibili all’affidamento del bambino ad una struttura. Ad intervenire sul posto il personale del 118 e la polizia. L’amministrazione comunale, conclude nella nota il vicesindaco, si rende partecipe del dolore con la speranza che questi episodi non debbano più ripetersi e con la fiducia che le competenti autorità  preposte, possano fare chiarezza su quanto accaduto e sul contesto all’interno del quale l’aggressione si è consumata”.

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