Oggi abbiamo intrapreso un’azione decisiva presentando un esposto alla procura della repubblica di Enna per fare luce sulla gestione del servizio idrico. E’ quanto annunciato dal Comitato Sen’acqua Enna sui social conta oltre 4500 iscritti, all’indomani dell’assemblea pubblica alla quale hanno partecipato oltre 400 persone alla sala Cerere di Palazzo Chiaramonte. Siamo convinti, riporta il post su facebook, che le gravi inefficienze attuali possano configurare il reato di interruzione di pubblico servizio e chiediamo che vengano individuati i responsabili. Enna infatti è la città con l’acqua più cara d’Italia e giá la procura autonomamente ha avviato un’indagine conoscitiva sulla vicenda. Ad illustrare le motivazioni dell’esposto gli avvocati Giampiero Cortese e Giampiero Alfarini . “Acquaenna sta fornendo un servizio difforme agli impegni contrattuali e per questo anche le tariffe vanno riviste”, ha detto Cortese . Per l’avvocato Alfarini “una serie di inadempienze portano alla richiesta di sospensione della gestione della società idrica e al commissariamento dell’Ati che negli anni non avrebbe vigilato come avrebbe dovuto”. Intanto fanno sapere dal comitato il centro operativo comunale di protezione civile ha disposto il posizionamento di un’autobotte in piazza Europa per consentire anche agli utenti di Enna alta il rifornimento di acqua. Le persone fragili che non hanno la possibilità di raggiungere il posto fisso, possono richiedere l’intervento diretto della protezione civile per l’approvigionamento idrico. “Non ci fermeremo qui, ha ribadito nel post il Comitato, proseguiremo con tenacia questa battaglia per ristabilire il rispetto dei nostri diritti”.
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