L’ANCI Sicilia, i rappresentanti delle città metropolitane ha incontrato il presidente della Regione Renato Schifani dopo l’appello lanciato dal presidente Paolo Amenta sulla gestione dei rifiuti. Dall’incontro è emersa la volontà di avviare un tavolo aperto con il governo nazionale, e in particolare col ministero dell’Economia, per sostenere la richiesta già avanzata dall’Anci nazionale di un provvedimento legislativo che sposti dal 30 aprile al 30 giugno la scadenza per la presentazione del Piano economico finanziario (Pef), il documento con il quale i Comuni stabiliscono annualmente le tariffe per la gestione dei rifiuti.
Il maggiore costo sostenuto nel 2023 dagli enti locali per far fronte alla gestione dei rifiuti in situazione di emergenza, come denuncia l’Anci Sicilia, mette a rischio la tenuta dei bilanci. Una criticità che, secondo l’associazione del Comuni, si traduce nella necessità di reperire circa 45-60 milioni di euro a copertura dei sovracosti prodotti nel 2022-2023. L’alternativa sarebbe un aumento di circa il 30% delle tariffe della Tari. Per tentare di scongiurare questa eventualità, il governatore ha assicurato l’impegno della Regione a supportare la richiesta presentata da Anci nazionale e l’intenzione di intervenire a sostegno dei Comuni siciliani con un contributo straordinario da inserire all’interno della prima manovra finanziaria disponibile.
Ma la situazione finanziaria di molto comuni siciliani pone il problema del dissesto o pre dissesto. Su 391 comuni, 111 sono a rischio proprio per questo l’ANCI ha chiesto la costituzione di un tavolo permanente tra Stato, Regione e Comuni siciliani per analizzare le cause e predisporre le azioni di contrasto.
RIFIUTI - AVVIARE TAVOLO CON GOVERNO NAZIONALE
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