TAORMINA - CORRUZIONE, 4 ORDINANZE

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Agli indagati sono contestati, in concorso tra loro, i reati di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente, falso materiale e ideologico, truffa e inquinamento ambientale. LA GUARDIA DI FINANZA E LA POLIZIA DI MESSINA hanno eseguito a Taormina un’ordinanza di custodia cautelare personale che dispone la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio nei confronti di un ex dirigente del Consorzio Rete Fognante di Taormina e il divieto temporaneo per due imprenditori e un professionista, già dirigente dell’Ente, di contrarre con la Pubblica amministrazione. I due dirigenti, rispettivamente responsabili delle aree tecnica e finanziaria, secondo l’accusa, avrebbero gestito in maniera clientelare i lavori di manutenzione dell’Ente. Dalle indagini, della Guardia di finanza e della Polizia di Taormina, sarebbe inoltre emerso che il responsabile tecnico averebbe consentito l’utilizzo dell’impianto di depurazione anche in assenza dell’autorizzazione allo scarico, risultata ormai scaduta, e avrebbe autorizzato uno degli imprenditori indagati allo scarico reiterato di reflui fognari non depurati nelle acque del fiume Alcantara. Per quest’ultima contestazione il gip ha disposto il sequestro dell’automezzo utilizzato per il trasporto illecito di rifiuti e scarico abusivo dei reflui fognari. L’impianto gestito dal Consorzio, già sottoposto a sequestro nel corso delle investigazioni, è attualmente affidato a un amministratore giudiziario e risulta regolarmente operativo, in regola con gli interventi di manutenzione previsti per legge.

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