RIFIUTI - LE OSSERVAZIONI DI LEGAMBIENTE

di Veronica Puglisi
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Si continua, infatti, a ribaltare l’ordine di priorità previsto dalla gerarchia di gestione dei rifiuti, privilegiando oggi e nei prossimi anni le operazioni di smaltimento in discarica e, in futuro, lo smaltimento in inceneritori di rifiuti potenzialmente riciclabili anziché favorire la riduzione e la prevenzione della produzione dei rifiuti, il riutilizzo e il riciclaggio al fine di ridurre l’impatto sull’ambiente. Sono le dichiarazioni del presidente di Legambiente Sicilia che in una nota riporta nero su bianco le osservazioni sull’aggiornamento del Piano regionale di Gestione dei rifiuti urbani in Sicilia. “Purtroppo – dichiara Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia- le nostre preoccupazioni che l’aggiornamento del piano potesse rispondere a logiche diverse rispetto ai principi e agli obiettivi dell’economia circolare, della decarbonizzazione e della riduzione delle emissioni climalteranti sono state confermate. Nel piano sono previsti sia ampliamenti delle discariche per oltre 9 milioni di metri cubi, sia la costruzione di due impianti di incenerimento per lo smaltimento di oltre 600 mila tonnellate di rifiuti che ingesseranno i sistemi di gestione della raccolta differenziata e aggraveranno i costi di smaltimento. Per la realizzazione degli inceneritori, dice Castronovo, saranno utilizzati oltre 800 milioni di euro del fondo di sviluppo e coesione i quali erano destinati ad interventi più utili e necessari, come la sanità, l’istruzione e altre infrastrutture per la mobilità. Ribadiamo che sono altri gli interventi sui quali bisogna prontamente intervenire a partire dalla abolizione degli ARO, e dalla riduzione del numero delle SRR, dal miglioramento dei servizi di raccolta differenziata domiciliare nelle città, soprattutto a Palermo e Catania, che sono i principali responsabili della crisi delle discariche. Questo potrebbe essere realizzato implementando i servizi con centri comunali di raccolta, e centri per il riutilizzo, al fine di aumentare soprattutto la raccolta di frazioni merceologiche come i RAEE, il legno e i tessili, caratterizzati da un basso tasso di recupero, e attraverso l’adozione di una tariffazione puntuale.

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